L'ANALISI
30 Aprile 2023 - 09:47
L'assessore Cinzia Fontana e il consigliere Simone Beretta
CREMA - Dimezzato il debito pro capite dei cremaschi. Da oltre 1.200 euro a testa, che ogni cittadino, anche chi era appena venuto al mondo, si trovava sul groppone dieci anni fa, si è scesi a 631 euro.
A fine 2022 i mutui in carico al Comune ammontavano a 18,5 milioni di euro, nel 2011 erano 42 milioni. Da qui l’importante diminuzione della quota, puramente teorica ovviamente, a carico di ogni residente. Stando ai dati forniti dall’ente di piazza Duomo, e illustrati dall’assessore al Bilancio Cinzia Fontana nell’ultimo consiglio, il taglio prosegue a spron battuto: era cominciato già con la giunta di centrodestra guidata da Bruno Bruttomesso.
Al 2007 risale infatti il Patto nazionale di Stabilità che imponeva di rientrare. La diminuzione non significa che il Comune si precluda la possibilità di procedere nei prossimi anni ad attivare dei mutui, qualora in giunta lo ritenessero necessario.
Nella sua relazione un altro risultato sottolineato da Fontana è quello relativo alla celerità dei pagamenti. «L’Europa stabilisce in trenta giorni il termine per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione ovvero per la tempestività delle fatture. Nel 2021 pagavano in 16 giorni, ora siamo scesi a meno di 13».
Nel 2014 il dato di Crema era di 34 giorni. In questi anni, grazie all’inserimento della fatturazione elettronica, ma anche all’impegno e al lavoro degli uffici i tempi sono stati drasticamente ridotti. Il dato è calcolato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, in particolare dalla piattaforma dei crediti commerciali.
«Riteniamo che sia un fattore cruciale per il buon funzionamento dell’economia locale. Ricordo che gli enti locali che superano il limite di 30 giorni devono pagare delle sanzioni».
Fondi da togliere dall’avanzo di amministrazione. Il Comune si dimostra dunque un ottimo committente per i fornitori e per le aziende a cui vengono appaltati i Lavori pubblici, ma anche le manutenzioni ordinarie dei beni dell’ente.
Dalla minoranza, però, arrivano forti critiche. «Già nell’ultimo triennio del mandato Bonaldi – ricorda Simone Beretta della lista di opposizione Crema non è uno slogan – per legge era tornata l’opportunità di accendere mutui: mai sfruttata. Il problema è che il Comune è totalmente incapace di spendere i soldi che ci sono. Noi come opposizione già tre anni fa avevamo proposto emendamenti per far partire tre milioni di investimenti, che il Comune era assolutamente in grado di fare. Niente si è mosso. Fra tre anni si libereranno altri fondi, pari a tre milioni di euro. Li investano subito, non aspettino il 2026. E abbassino le tasse che continuano ad essere altissime e a rappresentare un pugno nello stomaco dei cittadini».
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