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WELFARE. BILANCIO SALATO

Minori assistiti: sfondato il tetto dei 2 milioni

In un anno crescita del 33%: dal 2018 spese raddoppiate per la sistemazione di under 18 in comunità protette

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

29 Aprile 2023 - 05:20

Minori assistiti: sfondato il tetto dei 2 milioni

CREMA - I costi dell’assistenza minori sono schizzati alle stelle: da 1,6 a 2,1 milioni, con una crescita del 33% in un anno. La pesante incidenza sul bilancio comunale emerge dai numeri del rendiconto di gestione 2022, dunque dati definitivi che certificano al centesimo quanto le casse di piazza Duomo hanno speso per questi servizi.

Per la sistemazione di bambini e ragazzini in comunità protette, decisa dal tribunale dei minori per toglierli dalla strada, e dunque anche dal rischio che diventino dei delinquenti, è aumentata di 124mila euro rispetto al 2021, arrivando a 439.514 euro. Addirittura, se si analizzano gli ultimi cinque anni questo esborso è raddoppiato. Nel 2018 era di 226.330 euro. Il tribunale si avvale della collaborazione dei servizi socio assistenziali territoriali, dell’Ats e di tutti gli organismi del terzo settore. Se il minore ha già violato la legge e commesso un reato, si avvale anche dei servizi sociali del ministero della Giustizia.

disagio

L’intervento non è caratterizzato da spirito sanzionatorio, ma punta piuttosto su misure rieducative che si rivolgono a soggetti la cui condotta è sintomo di grave disadattamento e disagio, a prescindere dalla commissione di un reato.

Tra le misure applicabili c’è appunto il collocamento in una struttura, per la quale il Comune deve pagare una retta giornaliera. Altro fattore che incide pesantemente sull’incremento della spesa minori è quello legato alle certificazioni per bambini e adolescenti che hanno diritto al servizio di assistenza ad personam (Saap). Ciò deriva dal fatto che le diagnosi che attestano le difficoltà di bambini e ragazzi, ad esempio per ritardo mentale o autismo, sono aumentate del 77,5%: in quattro anni sono passate da 107 a 190. I costi nel 2021 erano stati di 1.206.475 euro, l’anno scorso sono saliti di 222mila euro. Rispetto al 2018 l’incremento è addirittura superiore agli 820mila euro (+78%).

La certificazione è regolamentata in base alla legge 104 del 1992: «È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione».

Una volta ottenuto il diritto all’assistenza personalizzata, i genitori si rivolgono agli enti locali, in primis al Comune di residenza. La spesa per pagare gli educatori è salita di conseguenza: i minori interessati hanno diritto ad essere seguiti da personale qualificato a scuola, ma anche in alcuni frangenti della vita privata.

Fontana

L'assessore Cinzia Fontana

Come ha avuto modo di spiegare nel consiglio di giovedì il vicesindaco e assessore al Bilancio Cinzia Fontana: «Questi aumenti di spesa devono meritare una profonda attenzione. Sono spese in larga misura emergenziali, che dunque non si possono programmare».

La questione era già stata affrontata un anno fa dall’ex vicesindaco e assessore al Welfare Michele Gennuso, che aveva lanciato l’allarme per i conti pubblici. «In questi ultimi anni le diagnosi che attestano le disabilità, ad esempio per ritardo mentale o autismo, sono aumentate – aveva sottolineato Gennuso, di professione neurologo –: le capacità diagnostiche si sono sicuramente evolute, ma c’è anche qualcuno tra gli addetti ai lavori che dice che se ne facciano troppe».

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