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OMICIDIO A CASTELLEONE

Chiesto il rinvio a giudizio per Mauro Mutigli, assassino di Giovanni Senatore

Cade l'aggravante dei futili motivi. Udienza preliminare dal gup il prossimo 19 giugno

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

27 Aprile 2023 - 15:21

Chiesto il rinvio a giudizio per Mauro Mutigli, assassino di Giovanni Senatore

Giovanni Senatore, la vittima, e Mauro Mutigli, l'accoltellatore

CASTELLEONE - La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Mauro Mutigli, operaio di 38 anni, accusato dell’omicidio di Giovanni Senatore, saldatore di 41 anni colpito con sette coltellate al torace, di cui tre mortali, in via Roma, vicino al bar Meteora, la sera di San Lorenzo di un anno fa, l’ultimo mercoledì di 'Sotto le Stelle' con il paese pieno di bambini e adulti, le vie animate dagli artisti di strada, i negozi e i locali aperti, la musica dal vivo. Nel capo di imputazione il pm, Vitina Pinto, non contestata più l’aggravante dei "futili motivi", aggravante ipotizzata in fase di indagini. «È caduta perché le indagini della difesa hanno contribuito a chiarire il contesto in cui è avvenuto l’omicidio», ha spiegato l’avvocato Consuelo Beber, difensore di Mutigli con il collega Marco Soldi, quest’ultimo del Foro di Brescia. I familiari della vittima sono assistiti dall’avvocato Mario Tacchinardi.

 

Mutigli deve rispondere anche del tentato omicidio di Andrea Ferrari, 34 anni, il metalmeccanico che quella sera si mise in mezzo tra i due, fece da scudo all’amico Senatore e si prese quattro coltellate, tra il braccio e le scapole. «Nelle indagini difensive abbiamo depositato anche una perizia che contrasta con la consulenza tecnica effettuata dalla dottoressa Cen, il medico legale incaricato dalla Procura», hanno affermato i difensori dell’imputato, al quale è stato inoltre contestato il porto abusivo del coltello per averlo portato fuori dalla propria abitazione senza giustificato motivo e nascondendolo sotto il monopattino. L’udienza preliminare si terrà il 19 giugno prossimo.

La notte di San Lorenzo, intorno alle 21,30, davanti al bar Meteora Senatore arrivò con la fidanzata Erica e l’amico Ferrari. Lì c’era Mutigli. Il primo ad attaccare briga fu proprio Senatore, come ha confermato il filmato registrato dalla telecamere di sorveglianza. Il quarantenne mise le mani addosso al suo assassino. Due vigili li separarono. Sembrava tornata la calma. Mutigli si allontanò e raggiunse il monopattino elettrico. Lì teneva nascosto un coltello da cucina di ceramica dalla lama lunga 18 centimetri, appiccicato col nastro adesivo. Lo impugnò, ritornò. Una, due, tre, sette coltellate. "Una trapassò l'atrio sinistro del cuore", un'altra "il ventricolo sinistro", un'altra ancora "il polmone destro". Senatore morì per insufficienza cardiorespiratoria acuta. Mutigli scappò sul monopattino, urlando: «Vi ammazzo tutti». Senatore stramazzò a terra, in un lago di sangue, sotto gli occhi sconvolti, terrorizzati della gente. I soccorritori provarono a salvarlo. Tutto inutile. Quella sera i carabinieri bussarono a casa dell'operaio, in carcere da allora.

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