L'ANALISI
17 Novembre 2022 - 18:30
I soccorsi a Giovanni Senatore
CASTELLEONE - Dopo lunga attesa sono arrivati gli esiti dell’autopsia sul corpo di Giovanni Senatore, la vittima dell’efferato omicidio di via Roma, il 10 agosto scorso, a Castelleone.
Le coltellate inferte complessivamente dal suo omicida, Mauro Mutigli, sono state sette ma quelle fatali, arrivate al cuore e al polmone sinistro, sono tre. Per ucciderlo ha usato una lama in ceramica, della lunghezza di 18 centimetri tagliente e acuminata. Nuovi elementi emergono anche dall’accurato esame tossicologico: nel sangue di Senatore c’era un’infinitesimale quantità di alcol, che secondo il laboratorio non avrebbe in alcun modo potuto causare stati alterazione fisica o psichica. Droghe o altre sostanze completamente assenti.
Nel sangue di Mutigli, invece, sono state trovate tracce di Thc, il principio attivo della droga cannabis. La concentrazione di stupefacente, in questo secondo caso, sarebbe secondo gli esperti sufficiente a causare uno stato di alterazione. Queste informazioni sono ora a disposizione di accusa e difesa.
L’avvocato Consuelo Beber, che col collega avvocato Marco Soldi, rappresenta l’uomo accusato di omicidio ha deciso, per il momento, di non commentare queste informazioni e non rilasciare ulteriori dichiarazioni in merito alla vicenda di cronaca o processuale.
Ma la storia, pur ora più nitida in alcuni punti finora rimasti piuttosto fumosi, è ben lungi dal dirsi conclusa. Se infatti non ci sono dubbi su chi sia l’autore dell’omicidio, avvenuto in prima serata nel cuore del centro storico di una cittadina di 9 mila abitanti, durante una festa di paese a due passi dalla piazza, davanti a un bar e con decine se non centinaia di presenti, ben diverso e ben più complesso è appurare come si sia arrivati a quel tragico epilogo. Non sono un mistero neppure i vecchi dissapori fra Senatore e Mutigli ma, d’altro canto, tutte le persone a loro vicine, almeno quelle che si sono finora espresse pubblicamente, hanno escluso nel modo più categorico che battibecchi e incomprensioni potessero lasciar presagire il folle gesto. Il contesto potrebbe forse essere ulteriormente chiarito dal contenuto dei due cellulari, ancora sotto analisi.
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