L'ANALISI
L'OMICIDIO DI CASTELLEONE
28 Gennaio 2023 - 05:30
Erica Vecchi e Giovanni Senatore
CASTELLEONE - «Spetta a Dio, eventualmente, perdonarlo. Io di certo non lo farò mai. Non posso e non voglio assolutamente farlo. Non me la sento di mentire: ha ucciso Gianni, ha tolto ai miei figli il loro papà. Non esiste alcuna ragione che possa ora, o che potrà mai, spingermi a dimenticarlo». Queste le parole di Erica Vecchia, mamma di tre bambini e compagna di Giovanni Senatore. Le rivolge, indirettamente, a chi lo scorso 10 agosto ha affondato il coltello nel corpo di Senatore, ossia il 38enne Mauro Mutigli, che oggi è in carcere. Nel frattempo, le indagini su quanto accaduto la notte di sangue dell’estate passata sono alle battute finali. Di fronte a numerosi testimoni, a due passi dalla piazza di Castelleone, Mutigli ha accoltellato a morte il 41enne suo concittadino e come lui originario di Soncino, per motivi non ancora completamente chiariti.
Ora Erica Vecchia si fa forza per regalare ai bambini un futuro sereno, senza però dimenticare o archiviare il dolore provato. E ha un solo desiderio: «A me interessa che il processo inizi. Quello che conta, adesso, è che chi ha sbagliato paghi». Parla di chi ha ucciso, naturalmente, ma non soltanto: «Non so se è così, ma se ci sono altre persone che hanno avuto, in qualsiasi modo, un ruolo in tutto quanto è accaduto, dovranno risponderne anche loro».
La reazione è umana, viscerale. Ma non è neppure l’iter della giustizia il primo pensiero. Sono i piccoli: «Lo cercano ancora, cercano Gianni. Ci vorrà tempo. Per i più grandicelli è ancora più difficile. La situazione è molto complessa e personalmente seguo un percorso per elaborare il lutto e fare tutto il possibile per loro».
La perdita di un caro, soprattutto della persona amata, è uno dei dolori più profondi che si possano provare. Ed Erica ha avuto la sfortuna di assistere alla scena in diretta. Ha sempre raccontato che l’ultimo atto del compagno è stato di puro eroismo, d’istinto: «Mi ha spinto via, mi ha detto di scappare perché Mutigli aveva un coltello. È morto per proteggermi».
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