L'ANALISI
26 Aprile 2023 - 05:15
Il sindaco Graziano Cominetti e il tradizionale falò di Pescarolo
PESCAROLO - Pro loco e amministrazione, di comune accordo hanno deciso di non pagare la sanzione che gli è stata elevata dai carabinieri della Forestale dopo aver rinnovato la tradizione del falò. Dopo quanto accaduto alla realtà pescarolese, molti eventi programmati nei giorni immediatamente successivi sono stati rivisti o addirittura sospesi. Quanto accaduto nel piccolo comune del cremonese, famoso per una tradizione che si tramanda da oltre 300 anni, ha di fatto colpito un po’ tutti. Ma il sindaco Graziano Cominetti ha deciso di affiancare la Pro loco e portare in Regione le proprie motivazioni. «Alla fine abbiamo concordato che non sarebbe stato giusto non far valere le nostre ragioni e spiegare il nostro punto di vista. Per questo motivo non abbiamo ancora pagato la sanzione e abbiamo chiesto di essere ascoltati in Regione Lombardia. Solo dopo questo colloquio verrà confermato se dobbiamo pagare oppure se la sanzione verrà ridotta o annullata».
Nel verbale infatti viene contestato il fatto che siano state bruciate ramaglie in un periodo in cui non era possibile farlo. Il tutto si basa sull’evidenza pubblica della manifestazione. Nel senso che quella sera non c’era stato un vero e proprio sopralluogo, ma probabilmente a causa di una segnalazione da parte di alcune persone, era stata elevata la multa. Uno vero smacco al sodalizio, ma anche alla tradizione. Il primo cittadino non ha mai nascosto l’amarezza per l’accaduto. «Sono rammaricato perché l’autorizzazione per fare il falò è stata rilasciata dal Comune. Peraltro avevamo inoltrato l’informativa anche alla Questura. E dalla documentazione in nostro possesso, c’erano gli estremi per poter fare la manifestazione».
Nel 2011, dopo che Regione aveva vietato che venissero accesi fuochi non agricoli nel periodo compreso tra ottobre ed aprile, era stata poi concessa una deroga per quanto concerne i fuochi rituali. Insomma, il problema era stato risolto in questo modo. A quanto pare, sembra che quest’ultima postilla sia decaduta e non sia possibile bruciare ramaglie in occasione dei falò. Da qui la sanzione e il motivo per cui il ricorso sia stato presentato in Regione. «Vogliamo spiegare i motivi che ci hanno spinto ad organizzare la manifestazione e chiarire una volta per tutte la nostra posizione. Anche perché il prossimo anno come si potrà portare avanti questa tradizione? Una soluzione deve comunque essere trovata e per questo si deve affrontare il problema» conclude Cominetti.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris