L'ANALISI
21 Febbraio 2023 - 20:27
PESCAROLO - Il falò arde alto e la tradizione si rinnova, ancora una volta, da 355 anni. Stasera si è concluso il Carnevale pescarolese che per tre domeniche ha animato piazza Garibaldi, con i carri allegorici realizzati grazie agli instancabili volontari della Pro loco e che lunedì ha fatto l’ultima tappa nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Maggiore di Cremona.
«Per questo particolare momento — afferma il sindaco Graziano Cominetti – ringrazio il primario del reparto, il personale sanitario, Maurizio Lanfranchi di Medea, Auser e Pro loco di Pescarolo per il grande lavoro svolto». Gli Amici del falò alle 20, mentre le campane suonavano i rintocchi, hanno afferrato le torce e appiccato il fuoco alla catasta di legna ammassata attorno al rovere che, lunedì pomeriggio, era stata trascinato per le vie del paese e issato di fronte al palazzo comunale.
L’appuntamento è stato un successo. Ad assistere alle fiamme, che partite dalla catasta hanno presto raggiunto il grande tronco di rovere e gli ombrelli issati in cima, c’era praticamente il paese intero e molte persone venute anche da fuori. Dopo l’accensione delle fiaccole e il rito dei tre giri in senso antiorario attorno al grande fuoco, tutti col naso all’insù per capire come il rogo avrebbe raggiunto la cima. Ad allietare la serata, organizzata in modo magistrale dagli Amici del falò, è stato il tradizionale coro.
Durante la manifestazione è stato ricordato che la pianta, estirpata domenica mattina, sarà sostituita in primavera da tre nuove che saranno piantate insieme ai bambini delle scuole. A Pescarolo quella del falò è una tradizione davvero antichissima. Al termine del rito propiziatorio i volontari hanno ammucchiato i resti attorno alla pianta e hanno poi ricoperto con terra e sabbia per evitare il fastidioso fumo.
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