Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LA STORIA

Il ‘giallo’ della barca alla deriva. Il pilota ‘sparito’ e poi ritrovato

Ore di mobilitazione e ipotesi, poi la svolta. Ormeggiata giovedì a Monticelli, recuperata a Cremona l’altro ieri

25 Aprile 2023 - 08:38

Il ‘giallo’ della barca alla deriva. Il pilota ‘sparito’ e poi ritrovato

La barca issata sulla zattera

CREMONA - Una barca alla deriva sul Po, il suo pilota che sembra sparito da quattro giorni, ma nessuna denuncia di scomparsa. Un piccolo giallo sul fiume, che da qualche giorno sta facendo discutere chi sul Po ci va tutti i giorni, o quasi, chiarito ieri in tarda serata (forse). Il fatto certo è che la barca è stata recuperata letteralmente al volo da Armando Catullo domenica sera. Catullo era sulla sua chiatta Bodinco (circolo-ritrovo di vecchi navaroli, sede della federazione di canottaggio a sedile fisso, ostello per i navigatori di passaggio da Cremona diretti a Venezia) e stava armeggiando sulle barche ancorate quando ha notato scendere sul filo della corrente una barca, vuota, di legno. «Ho visto che sfiorava gli attracchi — racconta — e allora mi sono appostato su una barca ormeggiata, mi sono sporto e l’ho presa al volo, trattenendola quel che è bastato per ormeggiarla provvisoriamente». Catullo poi, aiutato da alcuni amici, ha issato l’imbarcazione sulla zattera del Dopolavoro Tamoil.

Armando Catullo

La barca, interamente in legno, è a vela ed è in buone condizioni, armata con un albero da fiocco, che però non era nel suo incavo, a prua. Inoltre, ha in dotazione due grandi remi, con pale grandi il triplo di quelle tipiche cremonesi. Il tutto sembra fatto a mano, non c’è pezzo della barca uguale a un altro; a bordo sembra tutto in ordine, solo la deriva è danneggiata, e non sono stati ritrovati vele e timone. Probabilmente la destinazione era Venezia, per questo i remi sono molto grandi, per ‘prendere’ più acqua.

Un piccolo giallo che sembra essere stato dipanato ieri sera, si diceva, anche se qualche interrogativo rimane. Messo al corrente di quanto accaduto, un operatore della conca di Isola Serafini ha raccontato che, in effetti, giovedì sera una barca molto simile è stata soccorsa da alcuni pescatori a Roncarolo di Caorso. Pioveva e soffiava un vento teso. A bordo un uomo di circa 60 anni, sembra un francese: avrebbe raccontato di essere stato accompagnato fino a Pavia dalla figlia e poi da lì, dal Ticino, al ponte della Becca, è passato al Po. Arrivato a Caorso ha avuto alcune difficoltà con il maltempo, da qui il soccorso e il transito della conca verso Cremona, dove il 60enne avrebbe dovuto passare la notte. L’operatore della conca di Isola Serafini, molto diligentemente, si è fatto lasciare il numero di telefono e ieri in tarda serata, quando è scattato l’allarme, ha contattato l’uomo, che gli avrebbe raccontato cosa sarebbe successo in questi giorni, quasi cinque, per l’esattezza.

Superata la conca, la barca ha iniziato a imbarcare acqua dopo un piccolo incidente (forse con la deriva); il pilota l’avrebbe attraccata a Monticelli e si sarebbe allontanato. Al mattino, ritornando all’ormeggio, si è accorto che l’imbarcazione «si era sciolta» e aveva iniziato così la sua deriva verso Cremona, arrivando domenica sera, recuperata appunto da Catullo. Anche con il Po in secca e senza essere governata, tre giorni per arrivare a Cremona sono decisamente tanti, considerati i sei chilometri da percorrere in discesa. Il navigatore francese avrebbe detto, inoltre, che sapeva che la sua barca era ormeggiata a Cremona e che uno di questi giorni dovrebbe passare a ritirarla. Giallo risolto? Probabile. La vicenda, però, pare destinata a rimanere negli annali di storie da raccontare sull’asta del Po.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400