L'ANALISI
12 Agosto 2022 - 05:25
CREMONA - Quando il Po chiama (anche se flebilmente, visto il livello delle acque) il suo popolo risponde. E il fiume ha regalato una serata indimenticabile, tra luna piena, stelle cadenti, falò, e leccornie padane e bianco fresco. Ottima la riuscita della Notte di San Lorenzo, organizzata dalla Federazione canottaggio a sedile fisso. Più di 50 persone hanno partecipato alla serata che si svolta sullo spiaggione del Cristo a Spinadesco-Monticelli. Presenti tutte le società canottieri: la Bissolati, la Flora, la Baldesio, la Ferrovieri, tutti ai remi, tutti in barca, con la flottiglia aperta dal presidente onorario Armando Catullo.
La barche hanno lasciato gli ormeggi attorno alle 19 dalle canottieri, hanno dovuto zigzagare tra le ‘socche’ emerse, il fiume ne è costellato, e affrontare le piccole rapide che si sono formate in riva destra, prima dello spiaggione della Maginot, anche qui questo tratto di fiume è coperto tra tronchi affioranti. Ma la navigazione è stata tranquilla e ogni barca arrivata sulla spiaggia viene accolta dal saluto dei vogatori già arrivati, e quando si sbarca sembra di essere tornati ai tempi pre Covid, strette di mano e pacche sulle spalle.
Poi tutti a dare una mano a imbandire le tavole, con i ragazzi della Ferrovieri ad accendere i falò, (ragazzi nel vero senso del termine, tra i 15-18 anni, tutti del vivaio remiero della società che grazie a Palmiro Ardovini, Ettore Pigoli, Giuseppe Bozzetti, Annio Borghi e altri, sta facendo un lavoro encomiabile) mentre la luna, piano piano saliva a occidente, illuminando il Po quasi immobile.
Dopo lo spuntino in compagnia e qualche stella cadente avvistata, i primi saluti e le prime ridiscese verso le canottieri: chi era preoccupato per il buio è stato subito rassicurato dalla luce dalla luna e dal Torrazzo illuminato che spuntava da dietro gli spiaggioni.
Una serata da manuale che ha soddisfatto gli organizzatori e soprattutto il delegato provinciale, Filippo Moglia: «È stata una bellissima serata, veramente ben riuscita che fa il paio con la Vogalunga di giugno, e il nostro impegno non finisce qui. Abbiamo aperto la serata ricordando con un minuto di silenzio la scomparsa di Giovanni Gatti, grande amante del fiume e grande vogatore. È stato emozionante vedere le venete partire dalle società canottieri e arrivare allo spiaggione davanti alla Maginot. Un’immagine di vita che ci rincuora un po’».
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