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CREMONA

Scandalo Provveditorato, 39 indagati nel caso Molinari

124 ipotesi di reato nell'ambito dell'inchiesta che ha portato l'ex Provveditore ai domiciliari: dalla concussione all’induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato e turbativa d'asta

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

24 Aprile 2023 - 13:37

«Stiamo lavorando per garantire il rientro a scuola in sicurezza »

Fabio Molinari

CREMONA - Trentanove indagati e 124 ipotesi di reato nell’ambito dell’inchiesta che il 4 ottobre scorso aveva portato agli arresti domiciliari Fabio Molinari, l’ex Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale provinciale di Sondrio e già Provveditore agli Studi della provincia di Cremona. Lo ha reso noto il procuratore di Sondrio, Piero Basilone, che ha notificato agli indagati l’avviso di conclusioni delle indagini effettuate dalla Guardia di Finanza, avviate nel gennaio del 2022.

Le ipotesi di reato vanno dalla concussione all’induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato e turbativa d'asta. Sono indagati, tra gli altri, sette dirigenti scolastici, due direttori dei Servizi Generali Amministrativi e un ex Dirigente dell’allora ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

L'indagine degli uomini del Nucleo di polizia economico finanziaria, condotta con intercettazioni, analisi di una copiosa documentazione e sentendo a sommarie informazioni numerose persone informate sui fatti, ha ricostruito molte pressioni sui presidi anche della Valtellina per assumere giovani che, in cambio, versavano parte dei loro stipendi sul conto corrente di un'associazione culturale all'ex Provveditore.

Concorsi e bandi costruiti a tavolino, ingerenze sui presidi nelle assunzioni del personale docente nelle scuole della provincia, attraverso la cosiddetta procedura di messa a disposizione (MAD) e l'utilizzo di fondi pubblici per spese personali del tutto estranee dai "fini istituzionali" da parte dei dirigenti. La Procura di Sondrio ora attende dagli indagati eventuali memorie difensive e documenti prima di chiedere il rinvio a giudizio.

Le indagini, che sono partite a gennaio con due esposti presentati a suo tempo anche alla Procura di Cremona, città in cui Molinari reggeva l'Ufficio Scolastico provinciale, riguardano l'utilizzo di fondi pubblici, ovvero «peculato per alcune irregolarità di spesa consistenti nella non corretta indicazione, come spese di rappresentanza, di acquisti connotati da altre finalità e dell'utilizzo di fondi destinati all'attività didattica per la realizzazione di progetti», come si legge nella nota della Procura.

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