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ARRIVA IL «CICLONE MOLINARI»

Racchetti-da Vinci e Crema 2: avvisi di garanzia pronti

L’ex provveditore oggi interrogato a Sondrio sceglie la linea del silenzio

Paolo Gualandris

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pgualandris@laprovinciacr.it

10 Ottobre 2022 - 18:56

Racchetti-da Vinci e Crema 2: avvisi di garanzia pronti

Fabio Molinari, ex dirigente dell'Ust, Ufficio scolastico territoriale

CREMA - Sta per abbattersi su Crema, in particolare sull’istituto comprensivo Crema 2 e sul liceo Racchetti-da Vinci, il «ciclone Molinari», cioè l’inchiesta che ha portato l’ex dirigente dell’Ust, Ufficio scolastico Territoriale di Sondrio e Cremona, Fabio Molinari agli arresti domiciliari a Rogno, in provincia di Bergamo, per aver fatto pressioni sui presidi della Valtellina e della nostra provincia per assumere docenti, costruito a tavolino concorsi pilotati, reclutato giovani inducendoli a versare, in cambio delle assunzioni, denaro sul conto di una associazione culturale a lui riferibile. E, secondo l’accusa, avrebbe pure utilizzato fondi pubblici per pagare debiti personali.


Oggi Molinari è stato sottoposto a interrogatorio, ma si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Le ipotesi di reato che la Procura di Sondrio gli contesta sono pesanti: vanno dal peculato alla concussione, dalla indebita induzione alla turbata libertà degli incanti. Il gip di Sondrio «ha condiviso la ricostruzione della Procura, riconoscendo la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari», è scritto nello scarno comunicato stampa firmato dal procuratore Piero Basilone , in cui parla di «reiterate ingerenze dell’indagato nelle assunzioni del personale docente da parte dei presidi, attraverso la cosiddetta procedura di messa a disposizione (MAI)», ma anche di «utilizzo di fondi pubblici per acquistare beni per fini estranei a quelli istituzionali».

Era, l’interrogatorio, l’ultimo atto prima di fare partire la seconda fase dell’inchiesta, che porterebbe, secondo alcune voci filtrate dalla Procura, alla prossima emissione di provvedimenti nei confronti di una decina di dirigenti scolastici, tra cui due di Crema: Pietro Bacecchi, preside del Crema Due Margherita Hack e Claudio Venturelli, dirigente del Racchetti-da Vinci che, come si può leggere qui sotto, si dicono del tutto estranei a ogni irregolarità e in «serena attesa» di eventuali provvedimenti nei loro confronti.


L’ipotesi a loro carico è di aver assecondato le richieste di Molinari. Se e come resta da accertare. Le indagini della Procura della Repubblica e della Guardia di finanza sono partite da tre esposti, uno dei quali fatto pervenire alla Procura di Cremona, per fatti risalenti allo scorso anno e che hanno visto la acquisizione di moltissima documentazione e controlli dal punto di vista contabile di bandi e determine dei consigli di istituto.


Gli esposti, tutti molto ben documentati, portano la firma di Michele Guerra, con ogni probabilità «nom de plume» di un addetto ai lavori molto ben introdotto negli uffici scolastici provinciali di Sondrio e Cremona. In particolare, per quanto riguarda la «scena» cremasca, si fa riferimento a tre finanziamenti, due ottenuti dal Crema 2 e uno dal Racchetti-da Vinci. Nel primo caso, si tratta di «contratti di prestazioni d’opera intellettuale progetto Celebrazione Dante Alighieri», rispettivamente di 1.500 e 800 euro; nel secondo di una «borsa di tirocinio progetto Io Studente uomo e cittadino» del valore di 5 mila euro. Su questi progetti e bandi, sempre stando all’esposto, gli istituti «su richiesta e iniziativa del dottor Molinari hanno condiviso fondi per progetti specifici i cui bandi vedono come vincitori sempre gli stessi soggetti».


Nel «j’accuse» si legge poi che «il metodo clientelare messo in atto è servito e serve a conferire ai collaboratori del dottor Molinari e, in alcuni casi anche a loro parenti e conviventi, uno ‘stipendio’ annuo a spese dei contribuenti. Le azioni poste in essere si svolgono fra le provincie di Sondrio e di Cremona (ho provveduto ad informare la Procura di Sondrio) e coinvolgono Istituti delle due province». A Molinari vengono contestati «consolidati rapporti con diversi giovani a cui» il dirigente «avrebbe promesso e fatto attribuire in maniera illecita incarichi di docenza, borse di studio, stage e tirocini retribuiti presso gli istituti scolastici della provincia». Ed ancora, «alla predisposizione e attuazione di bandi pubblici, talvolta costruiti ad hoc per i candidati da lui previamente individuati, avrebbero fatto seguito induzioni indebite nei confronti degli stessi ‘stagisti’ affinché, in cambio dell’assunzione presso le scuole valtellinesi, versassero parte dei loro compensi connessi agli incarichi sul conto di una associazione culturale a lui riferibile».


Secondo l’esposto, il «metodo Molinari» consisteva in «pressioni indebite (riduzione degli organici, riduzione delle classi) sui Dirigenti degli Istituti destinatari dei fondi, i quali ultimi si vedono revocare la erogazione nella ipotesi di rifiuto ad accettarle richieste del Dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale. Ovviamente i detti fondi, una volta revocati, vengono erogati ad altre scuole più compiacenti». L’inchiesta della Procura di Sondrio dovrà accertare se ci sono stati effettivamente comportamenti illeciti anche da parte dei dirigenti scolastici coinvolti, ma se dovessero partire a breve, come sembra, gli avvisi di garanzia, le ricadute sul sistema scolastico potrebbero essere immediate: gli eventuali indagati verrebbero sospesi dalle loro funzioni, creando evidenti disagi nella vita quotidiana delle loro scuole.

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