L'ANALISI
24 Aprile 2023 - 05:20
CREMA - Il centro storico non conosce crisi: il mercato delle abitazioni tira sempre, e i prezzi al metro quadrato delle case in vendita sono aumentati di quasi il 15% negli ultimi tre anni: un incremento che riesce anche a contrastare l’inflazione galoppante degli ultimi 12 mesi. Con una media di 1.250 euro al metro, ma picchi — spiegano i professionisti del settore — di 3.500-4.000 euro negli edifici più prestigiosi. Le cose vanno bene anche per chi intenda vendere abitazioni in zona semicentrali. Qui l’incremento del costo al metro quadrato nei quattro anni tra il 2019 e il 2022 supera il 9%, dunque il valore degli immobili tiene. Non così rosea invece la situazione nell’immediata periferia (D1) e nei quartieri più distanti dal cuore cittadino.
Le quotazioni delle case sono in calo. Nel primo caso, nel 2019, erano persino superiori ad alcune zone centrali; mentre ora valgono 100 euro in meno al metro quadrato. Il report è stato realizzato, su incarico dell’Azienda speciale consortile Comunità sociale cremasca, dalla società KCity rigenerazione urbana.
Ma c’è chi non la vede allo stesso modo. Walter Poledri, cremasco per anni presidente provinciale della Fiap, la federazione degli agenti immobiliari, oggi ancora nel consiglio, invita a non generalizzare: «Per il mercato immobiliare, parlare di valore medio ha poco senso. Bastano due vie di differenza e la situazione cambia radicalmente. L’indagine dovrebbe essere più puntuale. Pur basandosi sui dati dell’Agenzia delle entrate, fornisce un quadro non esaustivo».
Poledri entra nel merito della situazione in città: «Dopo il crollo dei prezzi post crisi dei mutui, dal 2013-2014, la situazione ha cominciato a migliorare. Si era quasi tornati ai livelli pre crisi, quando è scoppiata la pandemia. L’entusiasmo del post Covid ha rimesso in parte le cose in carreggiata. Da settembre scorso i tassi di interesse dei mutui sono schizzati alle stelle con conseguenze negative per il comparto compravendita. Ne fa le spese il ceto medio. Fatica a ottenere linee di credito e sostenere le rate. Il nostro settore vive con questo 80% di clientela e ciò è un problema. Il 7-10% di clienti di target alto non vengono mai meno, la differenza la fa il mercato standard».
I tecnici di Kcity precisano: «Sono stati presi in considerazione i valori medi di compravendita e locazione rilasciati dall’Osservatorio del mercato immobiliare, relativi ai primi semestri 2019 e 2022 e a abitazioni in stato manutentivo normale».
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