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IN ATTESA DELLA 'VIA'

Biometano: si compatta il fronte del no all'impianto

In 250 all’assemblea nella palestra di Bosco Ex Parmigiano. Marchi: «Questo è l’inizio di un percorso»

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

21 Aprile 2023 - 10:31

Biometano: si compatta il fronte del no all'impianto

L'assemblea nella palestra di Bosco ex Parmigiano

CREMONA - Si compatta nella palestra di Bosco ex Parmigiano il fronte contro l’impianto per la produzione di biometano di A2A. Almeno 250 i partecipanti all’assemblea di mercoledì sera, mentre sono già 180 le adesioni formali alla rete del comitato ‘BiometaNO Cremona’ raccolte in loco e via email.

Al tavolo dei relatori Michel Marchi, sindaco di Gerre de’ Caprioli e fra i primi promotori della mobilitazione, e Luigi Lipara, già consigliere comunale a Cremona. Tra il pubblico numerosi altri esponenti politici del territorio, rappresentanti di associazioni ambientaliste e tanti cittadini di Gerre, del Battaglione, di Bonemerse.

assemblea

«Questo è l’inizio di un percorso che ha già una sua storia – ha premesso Marchi –. Ringrazio tutti i volontari del costituendo comitato che nelle scorse settimane hanno lavorato in un coordinamento informale e hanno consentito una massiccia diffusione di volantini. Ringrazio tutte le espressioni politiche che in diverso modo hanno ripreso il tema da noi sollevato, incalzando un utile contraddittorio anche progettuale, che può solo fare bene alla nostra causa».

Marchi ha ricordato di essere venuto a conoscenza del progetto in modo incidentale, solo nel momento in cui l’ente provinciale ha avviato il procedimento. «Chi però propone questo impianto, e il Comune che lo dovrebbe ospitare – ha rimarcato –, sapeva da tempo e sostiene l’operazione. Diciamocelo francamente: se non ci fosse stata un’eco importante, la procedura sarebbe probabilmente passata, nel silenzio generale, come è già avvenuto in passato. E qui la prima domanda: perché questo silenzio? Sono stato più volte accusato di una scarsa attenzione istituzionale mentre mi esponevo su questo tema. Mi chiedo se non sia altrettanto poco istituzionale decidere di un impianto così impattante tra quattro mura, senza mai coinvolgere la cittadinanza e la politica nei processi decisionali».

Nel ripercorrere l’iter che ha preceduto l’assemblea di mercoledì, Marchi non ha tralasciato neppure i summit con gli altri sindaci: «Quando ho chiesto chiarimenti al Comune di Cremona è stata organizzata una riunione verso fine novembre. Al termine della stessa ci eravamo ripromessi un secondo incontro prima di Natale, ma ciò non è mai accaduto fino allo scorso 11 aprile, con le carte già ampiamente scoperte. Ho sempre interpretato il ruolo di sindaco nel modo più vicino a quanto stabilito dall’articolo 50 del Testo unico degli enti locali: autorità sanitaria con facoltà di intervenire anche in materia di prevenzione. È chiaro che ci sono enti regionali e nazionali deputati a tale compito in via esclusiva, ma è altrettanto vero che se decidiamo di interpretare questo ruolo lo dobbiamo fare fino in fondo».

Il sindaco di Gerre ha quindi fatto riferimento alle recenti indagini epidemiologiche, dalle quali emergerebbero dati preoccupanti. «Nonostante la leggera riduzione degli inquinanti – ha detto – gli sforamenti annuali, soprattutto di Pm 10 e Pm 2.5, sono all’ordine del giorno. Se consideriamo poi come parametro il limite imposto dall’Organizzazione mondiale della sanità, gli sforamenti sono di cinque volte maggiori al consentito. Ciò dovrebbe suggerire di trattare con cautela ogni eventuale proposta insediativa industriale, in ragione di una condizione sanitaria territoriale che non ci consente più di sbagliare».

In attesa della Valutazione d’impatto ambientale sul nuovo progetto che sarà presentato da A2A, Marchi ha elencato alcune delle problematiche emerse riguardo la prima versione: «L’impatto odorigeno, che dovrebbe essere fino a 2 km dall’impianto, e la collocazione: i residenti di via Bosco, che per vario motivo frequentano molto più Gerre che Cremona, non possono essere ancora una volta messi nelle condizioni di essere vittime di circostanze a loro lontane».

Ma il nuovo progetto non è ancora stato depositato, dunque Marchi ha chiesto: «Com’è possibile che un amministratore parli di compensazioni? Accettare di parlarne prima di vedere il progetto decreta un danno al proprio territorio, abdica alle speculazioni ai danni della gente. Ritengo che, in questa fase, sia più giusto parlare di bilancio ambientale, sociale, economico e sanitario sostenibile: ovvero una serie di condizioni che ci dicano che alla fine del ciclo il territorio non ha un danno ma un beneficio. Non so dire, oggi, come e se questo bilancio sia raggiungibile».

Il comitato BiometaNo, è stato spiegato mercoledì, avrà personalità giuridica e dunque potrà partecipare alle sedute per la Valutazione d’impatto ambientale.

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