L'ANALISI
L'IMPIANTO DELLA DISCORDIA
13 Aprile 2023 - 05:15
Il vertice a palazzo comunale a Cremona
CREMONA - Nasce un tavolo di confronto permanente, ma le posizioni non cambiano: alcuni Comuni del circondario restano contrari (in tutto o in parte) alla realizzazione di un impianto di produzione di biometano da parte di A2A. Se n’è parlato l’altro ieri a palazzo comunale, alla presenza del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, del suo vice Andrea Virgilio e dei primi cittadini Roberto Mariani di Stagno Lombardo, Luca Ferrarini di Bonemerse e Michel Marchi di Gerre de’ Caprioli.
Quest’ultimo dà appuntamento alla costituzione del comitato BiometaNo del prossimo 19 aprile e chiarisce: «Il Comune di Gerre accetta di buon grado ogni momento di confronto istituzionale che si vorrà istituire, anche se il consesso ufficiale sarà il tavolo della Via istituito presso la Provincia di Cremona. Ciò non cambia però la posizione dell’Amministrazione, che rimane fermamente contraria alla realizzazione dell’impianto così come previsto nei progetti oggi disponibili».
Scettico Ferrarini: «Sicuramente l’amministrazione di Bonemerse parteciperà agli incontri e coglierà tutte le occasioni di confronto con gli altri Comuni e anche con A2A. A questo punto è evidente che un passaggio fondamentale sarà l’esito della Via e valutare se il progetto ha subito o meno delle modifiche, inoltre è molto probabile che la realizzazione dell’impianto sarà correlata anche all’eventuale arrivo di fondi del Pnrr. In questo momento la nostra amministrazione non è favorevole alla realizzazione di un ulteriore impianto in un’area già così ‘stressata’ per la presenza del termovalorizzatore, della centrale a biomasse, della piattaforma per il conferimento dei rifiuti e anche per il passaggio dell’autostrada. Ma nel caso in cui l’iter sfociasse nella possibilità di realizzare il progetto per la produzione di biometano – aggiunge –, A2A dovrà pianificare la riduzione delle attuali emissioni inquinanti che provengono dall’insieme di tutti i suoi impianti. Ci può essere una condivisione dei buoni propositi della ‘transizione ecologica’, ma non è giusto che gli oneri ricadano sui cittadini che abitano nelle vicinanze del comparto di A2A. Credo che il dibattito – conclude Ferrarini – debba essere l’occasione per migliorare comunque la situazione di quest’area, a partire dalle strade che sono le vie di comunicazione fondamentali per i cittadini di Bagnara, del Battaglione e dei comuni limitrofi».
Il Comune di Cremona sembra intenzionato a smorzare i toni. Sia Galimberti sia Virgilio sottolineano l’importanza del confronto dell’altro ieri, che al di là delle opinioni divergenti vuole diventare stabile e periodico: un appuntamento di aggiornamento e raccordo, nel rispetto reciproco dei ruoli istituzionali. «Nel frattempo abbiamo richiesto alla Provincia i tempi del nuovo iter – aggiunge il primo cittadino –. L’aspetto da sottolineare credo sia la volontà comune di collaborare per il bene del territorio».
Il sindaco di Stagno conclude: «Tutti abbiamo convenuto sul fatto che il tavolo debba diventare permanente e, nel caso in cui arrivi l’autorizzazione Via, dovrà comunque restare operativo in ottica di condivisione delle compensazioni ambientali e viabilistiche». Mariani però sottolinea anche che sarebbe importante arrivare ad un’unità d’intenti a 360 gradi: «Quando il territorio è compatto solitamente si ottengono maggiori risultati – dice –. E aggiungo che il confronto da parte dei Comuni dovrebbe restare a livello istituzionale. Non mi scandalizza certo la nascita di un comitato, ma noi amministratori dovremmo evitare frizioni».
A margine dell’incontro in municipio a Cremona, il sindaco di Gerre Michel Marchi ribadisce: «Confermiamo il sostegno alle azioni del Comitato ‘BiometaNo Cremona’ e l’appuntamento informativo di mercoledì 19 aprile (alle 20.45, ndr) presso la palestra comunale. Siamo certi delle nostre idee e della missione che ci siamo dati: salvaguardare il nostro territorio e l’intera provincia dall’ennesimo scempio ambientale con scopi meramente speculativi, ancora una volta sulle spalle dei cremonesi». Per informare sul tema è anche stata creata una casella di posta elettronica biometanocremona@gmail.com alla quale indirizzare eventuali domande.
Nel frattempo i consiglieri Carlo Malvezzi, Federico Fasani, Saverio Simi e Maria Vittoria Ceraso chiedono la convocazione della Commissione ambiente: «Sull’impianto biometano A2A ha deciso, il Pd obbedisce e la giunta attua», tuonano.
Sintetizzano così l’intervento, tutto in difesa, di Roberto Poli e Luca Burgazzi del Pd: «Rifiutano di fare i conti con le tante problematiche ambientali e paesaggistiche evidenziate da tutti gli enti e confermano la scelta di A2A – attaccano gli esponenti dell’opposizione –, parlando solo di compensazioni. Non aprono nessun confronto con chi, come noi, ha proposto di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili realizzando un parco fotovoltaico da installare sul versante sud-ovest della ex discarica o tramite la riconversione dell’inceneritore. Per reggere il confronto occorre avere argomentazioni tecniche che la maggioranza non ha e soprattutto reggere l’impatto con le domande e i dubbi di tanti cittadini e associazioni».
Secondo i quattro consiglieri «è più facile tentare di delegittimare l’avversario minandone la credibilità, piuttosto che accettare di entrare nel merito delle sue proposte e magari rendersi conto che sono più sostenibili». Quindi rincarano la dose: «Il proposito di far deragliare il dibattito pubblico su un binario morto, porta la maggioranza ad inciampare nella propria ignoranza delle norme che regolano queste attività. Chi ha una conoscenza elementare delle procedure in materia ambientale, sa bene che la scelta di sottoporre o di esentare un progetto di un impianto di produzione di energia alla Via non dipende dalla volontà politica degli amministratori in carica, ma dalla tipologia dell’impianto, dalla sua capacità produttiva e dalla sua ubicazione. La valutazione viene eseguita da competenti strutture tecniche che la politica deve rispettare».
Secondo Malvezzi, Fasani, Simi e Ceraso «è necessario porre l’accento su due aspetti rilevanti. Eccoli: «Il significato della parola compensazione, che si attua solo in presenza di un intervento che peggiora le condizioni ambientali e paesaggistiche – chiariscono –. E il fatto che il ricorso alle compensazioni non autorizza la realizzazione di qualsiasi intervento. Infatti, un corretto e libero percorso istruttorio relativo a questo tipo di impianto, potrebbe portare alla negazione dell’autorizzazione, prospettiva esclusa aprioristicamente dalla maggioranza».
Quindi concludono: «Questo approccio ci conferma ancora una volta che l’attuale amministrazione a trazione Pd non è libera di tutelare gli interessi dei cittadini, ma prona alla volontà di A2A. Noi non demordiamo e chiediamo una convocazione a breve della Commissione ambiente, nella quale confrontarci sulle nostre proposte».
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