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Papà separati, la frattura non è insanabile

Nel libro del cardiologo Riboldi la storia del rapporto ricucito con sua figlia, tra dolore e tanta ironia

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

08 Aprile 2023 - 15:30

Papà separati, la frattura non è insanabile

CREMONA - L’idea gli è venuta qualche anno fa, aprendo una scatola traboccante di bigliettini sparsi. Erano i suoi appunti volanti, scritti durante il doloroso percorso della separazione. Una sua scelta fatta all’età di 33 anni e pagata - ad altissimo prezzo — dall’amatissima figlia. Francesca allora di anni ne aveva 7 anni e a differenza di papà Maurizio, lei non ha avuto la possibilità di scegliere.


Come le tessere di un puzzle, il padre ha rimesso insieme i bigliettini. Ne è nata una trama che ha dato vita a ‘Cercando te (appunti di un padre)‘: 127 pagine che si leggono tutte d’un fiato (#readingwitholove, si acquista su Amazon). L’autore è Maurizio Riboldi, 69 anni, noto cardiologo e scrittore (da una decina di anni scrive deliziosi racconti su Confidenze, il magazine edito da Mondadori). Di sé dice: «Non ho mai capito se sono un cardiologo con l’hobby della scrittura, oppure uno scrittore con l’hobby della cardiologia. Diciamo che sono uno che si occupa di ‘affari di cuore’». In ‘Cercando Te’ si occupa anche del suo cuore lacerato, via via rattoppato nel cammino della vita da papà separato, oggi risanato.

Maurizio Riboldi con il libro ‘Cercando te’ 


«Il libro — racconta Riboldi — è la storia del rapporto con mia figlia dopo la separazione che, ovviamente, per lei è stato un grandissimo trauma. Me lo ha fatto capire negli anni che sono venuti dopo». L’autore conduce il lettore in un viaggio intimo, un’altalena di sentimenti. Le notti in bianco, i pianti a dirotto e i sensi di colpa. «Cercavo di tenere insieme la mia vita che era andata a rotoli». La sofferenza e l’ironia - sottile e pungente - di Francesca, che si arma di fioretto e non risparmia stilettate al papà «di seconda mano», al papà «si fa per dire», al papà colpevole di «aver rotto il patto d’amore», ma che lei ama profondamente.

«Quando io sono uscito da casa — prosegue Riboldi — per mia figlia, nel suo mondo affettivo, è venuto meno l’amore del padre. Quando io mi sono separato, non avevo alcuna intenzione di venir meno non dico ai miei doveri, ma a un rapporto amoroso con mia figlia, Però lei questo, ovviamente, non lo sapeva e neanche potevo convincerla a parole che le volevo bene come prima. Come ho poi scoperto, i figli percepiscono l’amore dei genitori nell’unità della coppia. Io, rompendo la coppia, ho rotto il patto d’amore. Però, fin da subito per me è stato prioritario cercare di costruire questo rapporto fratturato e per farlo ho cercato di vedere mia figlia ogni qualvolta fosse possibile. C’è stato un rapporto continuativo, anche perché, e tengo a sottolinearlo, la mia ex moglie non mi ha mai creato problemi per vedere mia figlia, non ha mai usato nostra figlia per colpire me».

Ad ogni incontro con il papà, «Francesca mi metteva al tappeto, mi massacrava, ma questa è stata una buona cosa, perché mi dava la possibilità di capire quali fossero i suoi stati d’animo». Pagina 57, compito in classe di italiano: ‘Descrivi una persona a te cara’. Svolgimento: ‘Un papà sprint... Sì, lo so, è molto impegnato, ma non si è mai dimenticato delle sue responsabilità paterne, anzi, per fortuna si interessa più a questo che al resto. È diverso dagli altri papà, ma per me questo è un pregio e io lo stimo molto... No, non è d’oro, lo definirei di un bronzo pregiato, ma è il mio papà, gli voglio un sacco di bene e non lo cambierei con nessun altro al mondo».


Il libro ha un lieto fine. Oggi Francesca ha 43 anni ed è mamma di tre meravigliose bambine. Con sua figlia, Maurizio ha un rapporto inossidabile, magico con le nipotine. ‘Cercando te’ è da consigliare ai genitori separati. «Chi si trovasse in questa situazione, potrebbe trarne qualche spunto e, soprattutto, capire che, mettendocela tutta, si può ricostruire un rapporto: la frattura non è insanabile», spiega Riboldi. C’è un altro motivo che lo ha spinto a scrivere il volume: «Mia figlia ha sofferto terribilmente, ma ho sofferto tanto anch’io. Ho cercato, forse inconsciamente, la comprensione. Un bisogno di sentirmi meno solo, di condivisione, di comprensione».

Francesca ha dato il via libera al papà, perché la loro storia «per gran parte di dolore, che poi è diventata qualcosa d’altro», diventasse un libro. È stata la prima lettrice. «Mi ha ringraziato, mi ha detto: ‘Ho scoperto piacevolmente cose di te che non avevo mai percepito’. Ci ho fatto un piantone», si commuove il papà. Il titolo non è farina del sacco di Riboldi. Lui aveva in testa ‘Francesca e papà’. L’editore ha scelto ‘Cercando te’. «Ed è perfetto, perché mia figlia ed io ci siamo cercati vicendevolmente».

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