L'ANALISI
08 Aprile 2023 - 05:10
Il direttore Fabio Araldi
CASALMAGGIORE - In vista della ricandidatura per il prossimo mandato, il Gal Terre del Po (22 Comuni tra l’Oglio Po e l’Oltre Po mantovano, per poco meno di 100mila abitanti), guidato dal presidente Francesco Meneghetti, ha avviato una importante collaborazione scientifica con il ‘Laboratorio di economia locale’ dell’Università Cattolica di Piacenza e Cremona. «Stiamo lavorando alla rilettura e ottimizzazione della nostra Strategia di sviluppo locale», spiega il direttore del Gal Terre del Po, Fabio Araldi.
«Abbiamo un po’ più di tempo a disposizione grazie alla proroga concessa dalla Regione Lombardia e possiamo contare sull’importante apporto di questo centro universitario di ricerca socio-economica in numerosi campi e ambiti territoriali, tra i più qualificati a livello nazionale. L’idea è di continuare a collaborare anche in futuro con l’ateneo, perché riteniamo che un apporto così rilevante rappresenti anche un biglietto da visita di notevole spessore per la nostra azione. In più ci consente di valutare aspetti che magari noi non consideriamo e di correggere il tiro quando necessario. Da questo rapporto abbiamo imparato e stiamo imparando molto, anche per portare nelle zone dell’Oglio Po e dell’Oltre Po nuove prospettive di sviluppo. Chi pensa di poter fare da sé rischia di essere escluso».
Il termine per la presentazione delle candidature per la preparazione dei piani di sviluppo locale, previsto inizialmente a fine marzo, è stato prorogato a mezzogiorno del 28 aprile. La richiesta di avere più tempo era giunta dai Gruppi di azione locale al fine di consentire un confronto tra i territori e il nuovo assessorato regionale all’Agricoltura. «Nelle scorse settimane — spiega Araldi — per scegliere i temi da candidare è stata effettuata una serie di incontri online, con gli enti pubblici dell’Oltre Po mantovano e dell’Oglio Po, con i privati e le associazioni di categoria, con le aziende agricole e le loro organizzazioni professionali e con le aziende del terzo settore. Attraverso un questionario online abbiamo anche raccolto suggerimenti in quantità. È stata una operazione indispensabile di ascolto dei territori, dai quali sono giunti molti input».
Alla fine i due ambiti tematici scelti per la Strategia di sviluppo locale sono i ‘Sistemi di offerta socioculturali e turistico-ricreativi locali’, già individuati in prima battuta, e i ‘Sistemi locali del cibo, distretti, filiere agricole e agroalimentari’, che hanno invece sostituito la proposta iniziale di puntare su comunità energetiche, bio-economiche e a economia circolare. «Possiamo dire che noi siamo già allineati da tempo ai nuovi parametri previsti dal piano strategico nazionale, secondo cui d’ora in poi non si potranno più fare investimenti a favore dell’agricoltura, perché il settore produttivo primario attingerà ai fondi Pac. I Gal dovranno sostenere i servizi a favore delle comunità locali. Pensiamo, nel nostro caso, solo per fare un esempio, ai fondi destinati a servizi sanitari come il nuovo Day Hospital Oncologico dell’Oglio Po o la diagnostica della Fondazione Aragona».
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