L'ANALISI
07 Aprile 2023 - 17:55
Luigi Ferrari, presidente del Parco Oglio Nord
CREMONA - Cinghiali e piano degli abbattimenti: il Parco Oglio Nord non è ancora pronto a partire. La conferma oggi dal presidente dell’ente, Luigi Ferrari: «Per quanto riguarda il territorio del parco, prima di tutto, è necessario che venga terminato il censimento che abbiamo dato in capo a una ditta specializzata, poi dovremo passare dall’autorizzazione dell’Ispra». I tempi, però, non sembrano essere brevissimi: «Credo che per tutto il processo impiegheremo almeno un paio di mesi». La notizia è stata accolta senza troppi entusiasmi dagli allevatori e agricoltori della zona che chiedono, ormai da settimane, di pigiare il piede sull’acceleratore per quanto riguarda l’intervento.
In realtà, lo stesso Ferrari era stato tra i primi a denunciare la piaga degli animali fuori controllo: «Massima disponibilità a collaborare con la provincia al di fuori delle aree protette. Siamo di fronte a un’emergenza – aveva precisato – che rischia di sfuggire di mano e agire subito, collaborando tutti insieme, è l’unica soluzione». Poi però la riserva parrebbe essersi incastrata nella burocrazia. Dall’altra parte c’è invece la provincia che, potendo contare ora non soltanto sugli agenti venatori ma anche su un numero di selecontrollori volontari che è aumentato, toccando quota settanta, sarebbe pronta a partire dalle zone più colpite: «Gli abbattimenti – ha infatti affermato il presidente Mirko Signoroni a margine di un recente incontro in prefettura, pur su diverso tema – partiranno dando priorità alle zone che ci sono state segnalate come maggiormente critiche».
Fra queste, tra l’altro, ci sono proprio alcune aree del Parco Oglio Nord. E, in particolare, le Lanche di Azzanello. Qui si origina il vero e proprio impasse: secondo un agricoltore della zona, che si trova proprio a ridosso della riserva, la zona sarebbe ormai letteralmente infestata dai cinghiali, che si muovono a gruppi di 40 esemplari. Pensare di aspettare sino a giugno per cominciare le operazioni di contenimento, per chi vive e lavora nel circondario, è irricevibile. I problemi poi non finiscono qui: trattandosi di una zona incontaminata, le Lanche sono una zona di grande attrattiva per i turisti. Soprattutto per i ciclisti che ne percorrono i sentieri sterrati: il rischio che possano verificarsi incidenti, data la presenza massiccia dell’animale, non è da ignorare.
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