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SANITA' DEL TERRITORIO

Oncologia, il nuovo primario è il dottor Tomasello: «Personalizzazione delle cure»

Guiderà l’unità operativa dell’ospedale Maggiore di Crema. Il medico, 48 anni, subentra al dottor Grassi che è andato in pensione

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

24 Marzo 2023 - 18:37

Oncologia, il nuovo primario è il dottor Tomasello

Il dottor Gianluca Tomasello

CREMA - La laurea in Medicina, ottenuta all’università di Parma, poi una carriera che lo ha visto muovere i primi passi come ricercatore in Oncologia all’istituto Jules Bourdet di Bruxelles. Tra le altre esperienze, l’approdo, nel 2008, al reparto di Oncologia del Maggiore di Cremona, dove è rimasto sino al 2019. Infine, il trasferimento al Policlinico di Milano.

Il dottor Gianluca Tomasello, 48enne originario di Reggio Calabria, è il nuovo primario dell’unità operativa di Oncologia di Crema. Prende il posto lasciato vacante dal dottor Maurizio Grassi, andato in pensione con la fine del 2022. Il concorso bandito dall’Asst lo ha visto prevalere su altri cinque candidati, tra cui anche alcuni oncologi da anni al lavoro nel reparto del nosocomio cittadino. Dopo la laurea, Tomasello ha conseguito la specializzazione in Oncologia medica nel 2007.

Al termine, per un anno, è stato clinical research fellow al Bordet di Bruxelles, sotto la supervisione della professoressa Martine Piccart. Durante questo periodo si è occupato di studi clinici di fase II e III di terapia adiuvante e di ricerca traslazionale nel cancro della mammella Her2 positivo, lavorando come Medical advisor per il Breast data center.

Dall’ottobre 2020 è entrato nel team dell’Oncologia medica del Policlinico di Milano: in precedenza aveva fatto parte del senior staff dell’Oncologia Falck del Niguarda di Milano e aveva svolto la sua attività a Cremona.

Come per tutti i primari, il suo incarico di direttore a Crema sarà quinquennale. La spesa annua a carico dell’Asst per lo stipendio di Tomasello, comprensiva di oneri ed Irap, sarà pari a 142.571 euro. Il neo incaricato punterà molto sull’umanizzazione delle cure, che ritiene fondamentale per aiutare i pazienti ad affrontare il percorso.

«Un sviluppo fondamentale – ha già avuto modo di spiegare in passato Tomasello –: ci rivolgiamo alla persona nella sua globalità. Umanizzare un reaprto in termini pratici consiste nell’introdurre e applicare una serie di interventi che permettono di migliorare le condizioni psicologiche e di stress che accompagnano la diagnosi e il decorso della malattia, aiutando anche i familiari del paziente. Nella pratica si possono migliorare la comunicazione e relazioni con i pazienti del personale sanitario, assegnare un singolo infermiere alla persona ricoverata, formulare questionari ai degenti. Sono procedure che devono diventare di routine. Altro fattore imprescindibile in questa sfida è la collaborazione tra più specialisti. Tutte le discipline che hanno in gestione il malato devono convergere verso il paziente e il suo benessere psicofisico».

Tomasello è convinto che il futuro sia sempre più quello di una personalizzazione delle cure. «Le terapie già da anni vanno in questa direzione, sono mirate sul singolo, più che sulla malattia, con il paziente sempre al centro, visto nella sua unicità».

Tomasello da anni collabora con alcuni dei maggiori gruppi di ricerca clinica italiani ed internazionali nella conduzione e pianificazione di studi nel campo dei tumori della mammella e del tratto gastrointestinale: è stato relatore a congressi ed eventi formativo-educazionali in Italia e all’estero e revisore per riviste medico-scientifiche internazionali.

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