L'ANALISI
17 Marzo 2023 - 19:06
Alessandra Besozzi e Giuseppe La Piana
CREMA - Un disturbo che colpisce una vasta fascia di popolazione e che porta ogni anno 1.500 cremaschi a chiedere aiuto al centro specializzato nel trattare l’insonnia: 800 di loro vengono poi seguiti con una terapia specifica. Ieri era la giornata mondiale del sonno.
«Una parte importante della nostra vita- sottolinea il direttore dell’unità operativa complessa di Riabilitazione respiratoria di Asst Crema, Giuseppe Emanuele La Piana –: ne occupa circa un terzo. Ecco perché dobbiamo prendercene cura».
Per i disturbi del sonno il Santa Marta è un centro di riferimento a livello regionale, riconosciuto dalla Società italiana di medicina del sonno e da quella di pneumologia ospedaliera.
«La patologia numericamente più importante che viene trattata è quella delle apnee del sonno – aggiunge La Piana –: si tratta dell'interruzione ripetuta del respiro durante la notte. Si configura quando questi eventi superano il numero di cinque a notte. Quando, invece, il sonno disturbato dalle apnee provoca nel paziente deficit attentivi e iper sonnolenza ed ha un vero e proprio impatto di rilevanza sociale si configura una sindrome. Questa colpisce a livello nazionale il 5, 10 per cento della popolazione maschile generale e dal 2 al 10 per cento della popolazione femminile».
Il disturbo del sonno mette a rischio di infarto, ma espone anche alla possibilità di incidenti stradali. Per questo va trattato precocemente.
Alessandra Besozzi, che si occupa dei pazienti, ricorda che a Rivolta viene erogato (oggi a livello ambulatoriale) anche un servizio dedicato ai più piccoli, «In collaborazione con l’unità operativa di otorinolaringoiatria trattiamo anche patologie in età pediatrica. Viene svolta la videopolissonografia, esame per il quale il presidio è centro di riferimento in Ats della Val Padana. I bambini che ci vengono inviati sono per lo più candidati alla chirurgia adenotonsillare, che può dare tra la sua sintomatologia le apnee notturne, ma queste possono essere anche sintomo di un ritardo psicomotorio. Per questo l’esame è spesso di aiuto anche ai neuropsichiatri infantili per la diagnosi di questi disturbi».
Il presidio è attivo anche in un'importante attività di sensibilizzazione sul tema. «Da tre anni – riprende La Piana – siamo tra i promotori di un convegno a livello nazionale». Stoppato a causa del Covid, l’appuntamento, nella sua terza edizione, si terrà al Mamu multicentre di Mantova, organizzato in rete anche con le strutture ospedaliere di Mantova e Cremona e Ats Val Padana, è in programma il 6 maggio: I disturbi del sonno, una sfida epidemiologica clinica, tecnologica e organizzativa verso un modello di prevenzione del futuro. Il convegno punta «alla sensibilizzazione anche tra i sanitari – conclude lo specialista –. Perché sul tema è indispensabile fare cultura. A tutti i livelli».
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