L'ANALISI
24 Marzo 2023 - 11:03
Code sul ponte tra Castelvetro e Cremona
CASTELVETRO PIACENTINO - I lavori sul ponte del Po, in programma dalla primavera-estate 2024, sono già un caso politico. Dopo l’sos lanciato dai commercianti, ad intervenire sulle limitazioni al traffico già annunciate dalla Provincia di Piacenza è ora la consigliera comunale Maura Gandolfi (Lega), che fra le altre cose propone la realizzazione di un temporaneo ponte di barche e invoca un’anticipazione del cantiere almeno per riasfaltare la carreggiata sempre più disconnessa. «Nel corso di un incontro con i tecnici della Provincia, abbiamo appreso che la somma a disposizione, 7 milioni e 500mila euro, non consente un intervento sull’intero manufatto, ma solamente sul tratto piacentino — premette Gandolfi —: consisterà innanzitutto nella rimozione della soletta in ferro, che sembra essere causa della cattiva adesione dell’asfalto. Ma perché non procedere con una riasfaltatura urgente e completa prima, anziché attendere un altro anno con la strada in quelle condizioni? Ci è stato detto che sarà un intervento che, presumibilmente, durerà diversi mesi — continua l’esponente del Carroccio — con circolazione a senso unico alternato e previsione di chiusura notturna. Di fronte alla mia perplessità, mi è stato risposto che si cercherà di sospendere tale chiusura nei fine settimana, o almeno di farla decorrere dalla mezzanotte».
Poi le critiche: «Mi risulta che l’eventuale intervento sulla metà ponte cremonese, meno ammaloratata, verrà presa in considerazione in un secondo tempo e solo se verranno reperiti i fondi. Questo significherà raddoppiare i disagi. Chi, come me, ha vissuto anni fa i lunghi mesi necessari al ripristino del viadotto — prosegue — ancora rammenta le lunghe code che disincentivavano la frequentazione dei nostri bar, ristoranti e negozi da parte dell’utenza cremonese. Vogliamo poi parlare dell’inquinamento prodotto dalle auto in attesa?».
Per limitare almeno in parte questi disagi, Gandolfi propone la realizzazione di un ponte di barche «come avvenuto a Piacenza durante la ricostruzione del viadotto, che collega al Lodigiano». Permetterebbe di spostare almeno parzialmente il traffico. I tecnici provinciali, però, le hanno già risposto che questa ipotesi non è percorribile soprattutto per ragioni economiche. «E non è forse oneroso — ribatte pronta Gandolfi — esporre ad un ulteriore periodo di difficoltà le nostre attività commerciali? E per i nostri pendolari, studenti, lavoratori, utenti bisognosi di rivolgersi alla sanità lombarda, non è oneroso dover partire con ampio anticipo?».
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