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BASSA PIACENTINA: IL CASO

«Con il ponte chiuso di notte bar e ristoranti in ginocchio»

Dalla Confcommercio di Piacenza la preoccupazione per il cantiere previsto tra Castelvetro e Cremona

Elisa Calamari

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22 Marzo 2023 - 08:50

«Con il ponte chiuso di notte bar e ristoranti in ginocchio»

CASTELVETRO - Anche se slitta all’estate 2024, l’annunciata chiusura notturna del ponte sul Po di Castelvetro spaventa già commercianti e ristoratori, che si sono subito rivolti alle associazioni di categoria per invocare soluzioni alternative. «È vero che i lavori di manutenzione straordinaria sono programmati ormai da anni — commenta il direttore di Confcommercio Piacenza, Gianluca Barbieri — ma non si era mai parlato concretamente dei disagi che avrebbero comportato. Certo, sapevamo che il senso unico alternato era inevitabile, ma nell’annunciare il bando di gara la Provincia di Piacenza ha ora chiarito, che ci saranno anche cinque mesi di chiusura totale di notte. E questo è molto penalizzante, soprattutto per gli esercizi pubblici».

Il direttore della Confcommercio di Piacenza Gianluca Barbieri

Non è ancora stata chiarita la fascia oraria in cui scatteranno gli stop ai transiti, anche se si può ipotizzare che la chiusura venga programmata dalle 24 o peggio ancora dalle 23, come già avvenuto negli anni scorsi. E secondo Barbieri questi orari sarebbero molto limitanti per il pendolarismo turistico e gastronomico: «La gran parte della clientela di Castelvetro arriva da Cremona, quindi una chiusura di notte di fatto sarebbe un problema soprattutto per i giovani che si spostano nei locali della sponda piacentina». A subirne le conseguenze sarebbero soprattutto ristoranti, pub, bar presenti nel paese della Bassa. Dove già in occasione delle limitazioni della pandemia è stato stimato che circa l’80% della clientela proviene dalla vicina Lombardia.

«Non dimentichiamo poi che parliamo di un cantiere di 12 mesi — continua il direttore di Confcommercio — quindi comporterà comunque disagi prolungati per tutti. Purtroppo quelli legati al senso unico alternato non sono evitabili e lo sapevamo già, ma perché non limitare al senso unico con semaforo anche le ore notturne? Il lato positivo — conclude — è che manca ancora parecchio tempo all’apertura del cantiere, quindi avremo tempo per farci sentire nelle sedi opportune formulando una serie di proposte. I nostri iscritti ci hanno già contattato, comprensibilmente preoccupati e noi faremo il possibile per tutelarli».

Nel frattempo l’ente appaltante, appunto la Provincia di Piacenza, fa sapere che uno dei criteri di aggiudicazione del bando è proprio la capacità delle ditte di limitare il più possibile i disagi per la circolazione: «Dal punto di vista tecnico, i criteri di valutazione delle offerte riguardano la massima riduzione delle interferenze tra i lavori ed il transito dei veicoli, la struttura di project management specificamente dedicata alla commessa, il contenimento dell’impatto ambientale durante le opere, la sicurezza dei lavoratori in cantiere, la riduzione del tempo di chiusura notturna al transito, quantità e qualità di attrezzature e mezzi dedicati all’intervento».

Sempre dalla Provincia è stato spiegato che si cercherà di ottenere un azzeramento del pedaggio autostradale A21 per il tratto Castelvetro-Cremona e viceversa: questo, proprio per evitare di separare troppo drasticamente due territori legatissimi, come la protesta contro le limitazioni dei confini regionali aveva dimostrato.

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