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CASALMAGGIORE

Tornano gli anarchici: «Il nostro è anarchismo sociale, non individuale»

Il gruppo Defendi: «Riscoprire la storia e gli ideali del movimento nato nell’Ottocento»

Fabio Guerreschi

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fguerreschi@laprovinciacr.it

21 Marzo 2023 - 19:43

Tornano gli anarchici: «Il nostro è anarchismo sociale, non individuale»

Il cartello attaccato dagli anarchici sotto l’intitolazione ufficiale

CASALMAGGIORE - Sono un piccolo gruppo, ma determinato a riportare nella vita del territorio gli ideali anarchici. Il Gruppo libertario casalasco Eugenio Defenti ha mosso i primi passi nei mesi scorsi. «Anche se — dicono i portavoce Gianpaolo e Maurizio — la nostra prima iniziativa risale a cinque anni fa con la richiesta, e la conseguente manifestazione con raccolta firme, di ricordare in via Colombo anche l’intitolazione precedente dedicata all’anarchico e pedagogo Francisco Ferrer Guardia. Da quel momento ci siamo ritrovati una volta a settimana per cercare di creare un gruppo permanente anarchico. La pandemia ha interrotto tutto e qualche mese fa siamo ripartiti da dove ci eravamo interrotti: il riconoscimento dell’intitolazione a Ferrer».


Il gruppo è attualmente formato da sei, sette persone. «Non siamo un’associazione tradizionale, non c’è un’adesione formale e una tessera da pagare. Chi ci vuole dare una mano ben venga, ma senza obblighi e senza vincoli». Sono tante le facce dell’anarchismo, una galassia complessa e irrequieta, spesso con forti contrasti, tensioni e spaccature interne.


«Non apparteniamo all’ala violenta del movimento, ma, anzi, condanniamo e ci dissociamo da qualsiasi forma di violenza. I nostri pilastri ideologici sono l’antimilitarismo, l’antiautoritarismo, l’uguaglianza, la solidarietà, la giustizia sociale e la cooperazione. Il nostro è un anarchismo più di stampo sociale, che individualista, perché quest’ultimo, spesso, sfocia nella violenza. Vogliamo riportare nell’attualità gli ideali nati a fine Ottocento che poi, piano piano, si sono persi».


Il gruppo si concentra anche in un’altra direzione, un’azione tra la politica e la storia: riscoprire gli anarchici del territorio attraverso documenti e testimonianze per recuperare e consegnare alla memoria storica le figure dei libertari casalaschi e alimentare il pensiero critico. Per questo, dopo un’iniziativa antimilitarista e la proiezione del film ‘Paisan, Ciao’, il gruppo ha organizzato due momenti dedicati a Eugenio Defendi e Carlo Comaschi. Infine c’è un terzo motivo, che deriva dagli altri due: far conoscere e diffondere gli ideali libertari e la cultura dell’anarchismo. Per questo la prossima iniziativa sarà la presentazione del libro di Antonio Senta ‘Anarchia e cooperazione’.


Ma c’è un altro anarchico che recentemente è salito agli onori della cronaca: Alfredo Cospito. «Tutta la nostra solidarietà a Cospito per la condanna ingiusta e immotivata al 41 bis, ma massima dissociazione per quello che ha fatto. Pensiamo sia il capro espiatorio del Governo, perché i valori anarchici sono rimasti gli ultimi a criticare dalle fondamenta l’impostazione della nostra società. Vogliono colpire l’ideologica anarchica, perché dà ancora fastidio. Tanti anarchici però non capiscono il sottile gioco del potere e cadono nella trappola, lasciandosi andare ad azioni violente e controproducenti».


«Pensi — concludono Gianpaolo e Maurizio — che anche tra noi ci sono differenze. I principi di base li condividiamo, ma i distinguo esistono. Tra noi ci sono anarchici-comunisti e anarchici-socialisti di derivazione libertaria. Le facciamo un esempio. La responsabilità delle proprie azioni: per qualcuno è personale, per altri è collettiva».

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