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CREMONA: QUARTIERI NEL DEGRADO

Bivacchi, schiamazzi e alcol: «Noi in ostaggio, ora basta»

La protesta di chi abita intorno al parco Levi Montalcini: «Sporcizia e area in mano a gruppi di giovani»

La Provincia Redazione

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20 Marzo 2023 - 05:00

Bivacchi, schiamazzi e alcol: «Noi in ostaggio, ora basta»

Il parco del quartiere, potenzialmente bellissimo, deserto e con fettucce e transenne

CREMONA - Alzano la voce, adesso, i residenti del quartiere che si allunga intorno al parco Rita Levi Montalcini, ex Parco Fazioli. Protestano. Per degrado crescente e malfrequentazioni, segnalate da tempo e da tempo monitorate anche dalle forze dell’ordine in una zona ritenuta sensibile anche sul fronte dello spaccio di droga. Intanto, al netto dei presunti traffici illeciti tenuti sotto controllo da carabinieri e polizia, di sicuro chi abita tra il parco stesso e il Famila Superstore di via Beato Enrico Rebuschini lamenta schiamazzi fino a notte inoltrata, risse, questua molesta e continui danni agli arredi di un polmone verde che, per come è stato realizzato e allestito, sarebbe invece ideale per famiglie e bambini. Che invece hanno qualche timore a raggiungere giochi e panchine per la presenza di giovani, in larga parte stranieri, «che dopo aver chiesto l’elemosina acquistano birre e super alcolici» riferisce Mariuccia Corbari.

La questua. Sotto, i rifiuti abbandonati

Anche Anna e il marito Giorgio (nomi di fantasia perché, comprensibilmente, non hanno voluto esporsi ndr) raccontano di come, già dal pomeriggio, si incontrino «giovani che bevono birre e si ubriacano. E la notte — aggiungono — non si può dormire per la musica ad alto volume». Senza contare il decoro: «Proprio l’altro giorno, passeggiando con un’amica, ho visto un giovane alzarsi dalla panchina e fare la pipì sul muretto». Una situazione che si ripete ogni giorno: «Spesso vediamo bottiglie di birra a terra e non capisco perché non le buttino nel cestino. Gli anziani riposano nelle ore pomeridiane e vengono infastiditi dal baccano di questi ragazzi. Va bene incontrarsi e scherzare, ma ci deve essere un limite», afferma Paola Magni.

Risultato: mamme, nonni e bimbi stanno lontani dal parco. Come fossero in ostaggio: «Tutta l’area è diventata zona loro, di questi ragazzi. Per fortuna non ho figlie perché altrimenti sarei costretto a non farle uscire. Spesso si vede la polizia passare per controllare la situazione ma non cambia nulla». Francesco, un giovane residente, riferisce quanto capitato di recente ad un amico: «Mentre portava il cane a fare una passeggiata, si è imbattuto in una rissa».

Altro fronte: la sporcizia che si accumula, lascito sgradevole dei bivacchi. Lo conferma anche un operatore ecologico: «Ogni mattina siamo costretti a fermarci qualche minuto in più a ridosso del parco Rita Levi Montalcini per raccogliere birre e bottiglie di vetro, potenzialmente pericolose in un momento di ubriachezza. I cestini pubblici sono sempre colmi». Simboli di quel degrado che i residenti sperano di non vedere più.

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