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CASTELLEONE

«Truffa da 64mila euro, spolpati i risparmi di un pensionato»

Coppia di romeni sotto processo: «Si fingevano disperati per scucirgli soldi, accampando storie di miseria»

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

17 Marzo 2023 - 19:46

Truffa da 64mila euro, spolpati i risparmi di un pensionato

CASTELLEONE - In paese lo hanno ribattezzato «il palazzo dell’Onu». È il palazzone in via Sgazzini noto per i gravi problemi di ordine pubblico causati in passato ai cittadini dagli inquilini, gente per lo più straniera e senza lavoro. Qui ci abitavano Ioana Cernat e Alexandru Nicolae, marito e moglie romeni, 27 anni entrambi. "Sei anni fa, la coppia mise gli occhi su un anziano del paese, classe 1940, ex artigiano facoltoso. E ne approfittò, campando con i soldi che gli scucirono, accampando storie di miseria".

sgazzini

Il palazzone di via Sgazzini

Nel giro di tre mesi, da dicembre 2017 a febbraio 2018, dal conto corrente l’anziano ha prelevato, di bonifico in bonifico, ben 64 mila euro finiti in mano ai due romeni. Truffa aggravata all’anziano artigiano. È l’accusa che ha portato Ioana e Alexandru davanti al giudice Elena Bolduri, alla quale il pensionato, parte civile con l’avvocato Davide Lacchini, chiede di condannarli a risarcirlo.

avvocato

L'avvocato Davide Lacchini

Anno 2017. Ioana e Alexandru conoscono l’anziano, sanno che lavoro ha fatto prima della pensione. Lo agganciano in un bar e gli chiedono aiuto per fare trasloco. In quel periodo, il pensionato ha 77 anni, ha ceduto una proprietà immobiliare, non ha problemi economici, ma non è in salute per via di una depressione. Vive solo, la malattia lo rende vulnerabile. Per i romeni, è la vittima da spolpare. Come? Ioana e Alexandru ci mettono a poco a carpirgli la fiducia, cominciano a presentarsi a casa sua di frequente «con le scuse più svariate».

Il primo dicembre del 2017 è un venerdì. Gli chiedono in prestito 8mila euro. La scusa? Il viaggio di Ioana in Romania per far visita ai genitori che non vede da tempo. Una cifra folle. Eppure, il pensionato, intrappolato dalla sua malattia, non realizza e il giorno stesso in banca fa il bonifico su un conto corrente che le indica Ioana.

Qualche giorno dopo, la coppia torna all’assalto. All’ora di cena si presenta a casa dell’anziano. I due gli chiedono 10mila euro in prestito. La scusa? Ioana ha appena scoperto di essere rimasta incinta. I soldi le servono per aiutare la sua famiglia povera a raggiungerla in Italia. La coppia gli promette di restituirgli la somma a rate non appena trova un lavoro. Neanche stavolta l’anziano alza le antenne. Il 29 dicembre, sulla sua macchina si fa accompagnare in banca, fa un bonifico stavolta sul conto corrente di Alexandru.

«Ma il peggio deve ancora arrivare». Arriva cinque giorni dopo.

Anno 2018, 2 gennaio. Ioana batte ancora cassa: 13mila euro con la promessa di restituirglieli, trasferendosi a casa sua per fargli da badante. Bonifico numero 3. Il denaro viene dirottato sul conto corrente di Alexandru. Da quel momento, il pensionato si trova sempre in casa i due romeni.

Il bonifico numero 4 è del 18 gennaio: 5mila euro finiscono sul conto di Alexandru. Motivo? Ioana con quei soldi vuole comprarsi un bracciale in una oreficeria a Madignano.

Inizi di febbraio. La donna bussa a casa del pensionato. Gli racconta che con il marito le cose si sono messe male, che lui la picchia e la minaccia. Vuole lasciarlo, ma ha bisogno di soldi: 28 mila euro. Il bonifico numero 5 è del 12 febbraio. E improvvisamente Ioana sparisce dalla circolazione. Non si presenta più a casa del pensionato. Lui le telefona, lei non risponde.

A marzo, la sorella e i nipoti del 77enne (sentiti oggi al processo) capiscono che qualcosa non va. Lui parla della «ragazza», tutto viene a galla. La vicina di casa, teste del pm onorario Silvia Manfredi, li ha visti spesso quei giovani romeni a casa dell’anziano: «Li conoscevo di vista, erano di Castelleone». Partirà la querela. Ioana e Alexandru si difenderanno all’udienza del 12 maggio prossimo . 

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