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CASTELLEONE. QUARTIERE PROBLEMATICO

Murati gli appartamenti degli abusivi

Il «palazzone» di via Sgazzini, edificio storicamente malfamato, è stato «bonificato» dall’attività delle forze dell’ordine. Gli inquilini delle altre 8 unità abitative ora possono dormire sonni più tranquilli

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

09 Novembre 2022 - 15:00

Murati gli appartamenti degli abusivi

(FotoLive/Jacopo Zaninelli)

CASTELLEONE - Sedici appartamenti chiusi, otto abitati da inquilini che ora possono dormire sonni più tranquilli e 4 case sfitte. Ecco come appare oggi il «palazzone» di via Sgazzini, edificio storicamente malfamato, dalla nomea storicamente poco lusinghiera ma oggi «bonificato» dall’attività delle forze dell’ordine.

Numerosi gli interventi dal 20 settembre a oggi con tre appartamenti murati, otto garage sigillati, allacci abusivi alla rete eliminati e pattugliamenti costanti.

«Importanti i sopralluoghi di carabinieri e polizia locale che hanno permesso di ripristinare l’ordine nel quartiere – ha spiegato il consigliere delegato alla Sicurezza Fabio Farina –. Non abbiamo, di recente, raccolto ulteriori segnalazioni o lamentele da parte dei residenti del circondario e questo è un primo fattore positivo. L’attenzione dell’amministrazione nei confronti di questa, come di tutte le zone della città, in ambito sicurezza e vivibilità resta alta».

Giro di vite di Comune e carabinieri: ecco i primi risultati. L’annoso problema della sicurezza in via Sgazzini, se non risolto, arriva quantomeno al giro di boa.

Non più interventi a macchia di leopardo ma vere e proprie azioni mirate volte a riportare l’ordine nel condominio che più volte, soprattutto negli ultimi cinque anni, è stato al centro di fatti di cronaca non esattamente edificanti con episodi legati alla droga e all’abusivismo, in particolare con case occupate e forniture elettriche deviate. La svolta nella prima metà di settembre col maxi-blitz coordinato dagli uomini dell’Arma del comandante Alessandro Ciaberna e gli agenti della Polizia locale del commissario Andrea Vicini in supporto.

Le forze dell'ordine davanti al «palazzone» di via Sgazzini

L’intervento chiesto a gran voce proprio dagli inquilini ligi alle regole, quelli che pagano maggiormente sia il fastidio creato dagli abusivi sia la cattiva nomea della via dovuta alla loro presenza.

Molti degli occupanti delle case che sarebbero dovute essere sfitte non si sono fatti trovare, solo un 40enne è stato sorpreso e denunciato perché abusivo, ma gli abitanti fantasma hanno lascito dietro di sè diversi elementi a conferma dei sospetti delle forze dell’ordine tra cui anche della droga.

E questo solo l’inizio. Non un atto dimostrativo ma il principio di una maglia di controlli sempre più stretta: il 20 settembre è stato murato un appartamento, il 17 ottobre un secondo e il 4 novembre un terzo portando, come detto, il numero degli alloggi sigillati complessivamente a 16.

L’attenzione dei carabinieri, poi, si è spostata sui garage. Le piccole rimesse, infatti, analogamente agli appartamenti possono potenzialmente essere utilizzate dagli inquilini anonimi e abusivi come deposito per droga o armi o, più semplicemente, come dimora di fortuna quando non riescono a introdursi in una casa vera e propria.

La raffica di interventi ha raccolto il benestare e, anzi, l’apprezzamento generale della popolazione locale. Difficile pensare che, dopo anni di degrado, il capitolo di via Sgazzini possa considerarsi chiuso definitivamente ma, certamente, ora si respira un’aria più distesa nel problematico quartiere.

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