L'ANALISI
08 Marzo 2023 - 21:45
CREMONA - Da una parte le società sportive che hanno sgranato il rosario dei problemi sofferti durante l’inverno ormai agli sgoccioli nell’uso della piscina comunale: aria e acqua fredda, docce senza acqua calda, vetri rotti, tetto che fa entrare la pioggia. Dall’altra il gestore Forus con il responsabile nazionale Manuel Gallardo e quella regionale Noelia Mazarcin, che ha fatto la lista delle manutenzioni effettuate. In mezzo, a mediare, l’assessore allo Sport Luca Zanacchi che a fine incontro parla di «confronto costruttivo, in cui ci siamo detti le cose in faccia con toni fermi ma pacati. Il bilancio è positivo: c’è tanto da lavorare, ma il lavoro non mi spaventa. Ci siamo lasciati con l’impegno di Forus di condividere con le società sportive una scaletta di interventi da eseguire in estate in modo che piscina possa essere pronta a ottobre».
E nell’affrontare la lista delle lamentele è emerso anche il giallo, risolto, della pompa sparita. Fra i nodi segnalati dagli utenti, infatti, non c’è solo la temperatura e la qualità dell’aria, «ma anche — spiega il presidente della Bissolati, Maurilio Segalini — l’acqua della vasca che è capitato avesse temperature diverse. Questo perché funzionava una pompa su quattro». «Le pompe — ha spiegato Zanacchi — sono quattro e per legge ne devono funzionare insieme almeno due. C’è stato però un momento in cui per qualche giorno ne è andata una sola».
Ed ecco il giallo: «Quando sono entrati a gestire la piscina — spiega Zanacchi — Forus ha constatato la presenza di tre sole pompe. E non capivano dove fosse la quarta. Quando infatti Sport Management se n’è andata non ha lasciato alcuna documentazione. Abbiamo dovuto ‘battere’ tutti i fornitori fino a quando non l’abbiamo trovata tre settimane fa: l’apparecchio era presso un manutentore che aveva effettuato la riparazione e che non era mai stato pagato. Forus ha pagato il debito, che non superava i 1.500 euro, e il tecnico l’ha rilasciata».
Nel corso dell’incontro è stato spiegato che è stato risolto il problema alla vasca didattica, chiusa perché non arrivava lo scambiatore di calore. L’apparecchio è stato installato venerdì scorso e la vasca può riaprire. Fra gli interventi effettuati, è stato elencato il trattamento di prevenzione della legionella, la pulizia dei filtri dell’unità negli spogliatoi, oggetto anche di pulizie straordinarie, la porta di ingresso, le pompe, ora sono 4 e ne vanno tre, mentre una resta di riserva. Sono state revisionate quelle della convertibile in vista dell’estate, mentre per le unità di trattamento dell’aria della piscina Forus è in attesa dei pezzi di ricambio, che faticano ad arrivare.
«Le società — aggiunge Zanacchi — hanno chiesto certezze e io sono ottimista. Quando si esce dalla polemica si fanno passi avanti insieme. L’altro impegno preso riguarda la maggiore e più frequente comunicazione fra gestore e società». L’assessore poi ricorda che per quanto riguarda l’aspetto ‘macro’ ci sono due progetti che riguardano la riqualificazione della piscina: uno è quello di Forus, «ma l’altro è il bando sulla qualità dell’abitare che riguarda il quartiere Po. Dei 14 milioni di questo progetto, infatti, 2,4 sono destinati agli impianti sportivi. Il problema del tetto lo risolverà il Comune quest’anno con questo intervento che prevede anche lo skate park, la videosorveglianza, le recinzioni, l’illuminazione del parco e il rifacimento della copertura della piscina con installazione di impianto fotovoltaico».
«Ormai — è la riflessione di Segalini — la stagione invernale è andata e oggi siamo costretti ad accettare tutto. Ma per quanto ci riguarda il patto di ferro fra le società deve essere per la prossima stagione: a ottobre 2023 la gestione della piscina deve essere riportata alla normalità. La manutenzione ordinaria deve essere perfetta. E gli interventi straordinari vanno affrontati con una programmazione puntuale. Mancavano le pompe? Ma non esiste — attacca Segalini — che all’approssimarsi della stagione l’impianto non sia stato verificato e collaudato».
Per la Baldesio era presente il vice presidente Marco Montagni: «Abbiamo fatto le rimostranze che andavano fatte: Negli ultimi anni non c’è stata manutenzione. Soddisfatti? Mai, finché non vedremo i fatti. Se troveremo la piscina alla temperatura giusta, le docce ok e le piastrelle pulite allora saremo soddisfatti. Prendiamo atto dell’impegno a lavorare per dare un servizio migliore, ma giudicheremo quando vedremo i risultati. Vogliamo vedere passare dalle parole ai fatti. Noi paghiamo per un servizio che non vale quanto versiamo: e si tratta di 60 mila euro per sei mesi».
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