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CREMA: LA STORIA

Lo scienziato diventa cavaliere: «Così insegno la valorizzazione delle unicità»

Onorificenza del presidente della Repubblica a Simone Stabilini. Il prof diffonde le prassi per la costruzione di processi inclusivi

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

09 Marzo 2023 - 05:25

Lo scienziato diventa cavaliere: «Così insegno la valorizzazione delle unicità»

Il docente Simone Stabilini e la medaglia al Merito

CREMA - Simone Stabilini Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: il docente cremasco 42enne specializzato sull’impatto della neurodiversità nei processi cognitivi dell’apprendimento, è stato insignito dell’onorificenza Motu Proprio (su iniziativa diretta del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella), sulla scia della candidatura presentata da un folto gruppo di famiglie, professionisti dell’istruzione e dirigenti scolastici.

Da tempo il prof offre aiuto disinteressato ai familiari di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico e disturbi specifici dell’apprendimento: un’attività meritoria per la quale il Capo dello Stato ha scelto di conferire il Cavalierato con decisione personale, senza richiedere il parere del Consiglio dei ministri. Docente di Scienze e Tecnologie della Comunicazione al Pacioli di Crema, Stabilini è anche accademico all’Università Cattolica di Milano, dove insegna Tecnologie dell’Istruzione nell’Autismo al corso di laurea in Scienza della formazione primaria e Psicopedagogia e Didattica nei disturbi relazionali al corso di abilitazione al sostegno.

L'attestato del Cavalierato

Insomma: un formatore di docenti specializzati nell’apprendimento degli studenti neurodiversi. Inoltre, è uno degli scienziati italiani del Centro Ricerche e Studi sulla Disabilità e la Marginalità CeDisMa della Cattolica, organismo per il quale ha cofirmato linee guida e buone prassi per l’inclusione in collaborazione con University Of Birmingham & Aikaterini Laskaridi Fundation di Atene in veste di specialist advisor del team italiano del Transforming Autism Education Project. Stabilini è anche autore per la prestigiosa rivista pedagogica Eas e per la casa editrice Pearson ed ha lavorato per innumerevoli enti compresa l’Associazione Nazionale Genitori di soggetti Autistici.

Tra l’altro, su nomina diretta del Comitato Tecnico Scientifico per l’Inclusione del Ministero dell'Istruzione, il docente cremasco ha tenuto cicli di formazione di alto livello in materia di Didattica speciale. «Il mio ruolo accademico è quello di diffondere la cultura sui funzionamenti delle neurodiversità, formare docenti e specialisti nelle prassi per la costruzione di processi inclusivi a livello apprenditivo e di accesso alla conoscenza — dice Stabilini —. Ho iniziato a insegnare quando avevo 18 anni, subito dopo il diploma. Da allora ho incontrato oltre 50 mila ragazzi, ciascuno con una storia unica. Come docente, tendo sempre a tenere presente che il mio lavoro deve avere una ricaduta il più ampia possibile e che abbracci tutte le persone che incontro nelle loro specificità».

Stabilini si concentra sul concetto di neurodiversità, che suggerisce un cambio di paradigma in ambito educativo-scolastico: «Anziché vedere bambini con problemi di apprendimento — spiega — dobbiamo cominciare a focalizzarci sui loro punti di forza. Interroghiamoci su quello che possiamo fare per migliorare la capacità delle persone e per agevolare il loro inserimento nell’ambito della società. I docenti in formazione mi chiedono che cosa devono fare, ma io rispondo innanzitutto spiegando che cosa non devono fare. Nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico è molto più importante non commettere errori. Il più tipico? Sperimentare e inventarsi. Il recupero degli ‘esperimenti pedagogici’ può richiedere tempi molto lunghi. Un altro errore frequente è il pregiudizio: l’esperienza non è sufficiente, occorre seguire un rigoroso approccio scientifico».

Stabilini presta estrema attenzione alla comunicazione: «Nell’ambito degli autismi la scienza della comunicazione trova applicazioni molto profonde — spiega —. È sulla comunicazione efficace che si fonda l’accesso alla conoscenza e alla comprensione da parte delle persone. L’obiettivo è garantire un accesso efficace alle opportunità offerte dalla Scuola e dalla Società per cancellare il rischio della marginalizzazione. Perché la comunicazione è la via per l’autoaffermazione».

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