L'ANALISI
07 Marzo 2023 - 18:14
Mauro Pamiro e la moglie Debora Stella
CREMA - Si terrà il 19 aprile prossimo l’udienza di opposizione alla seconda richiesta di archiviazione della Procura nei confronti di Debora Stella, unica indagata (un atto dovuto) per la morte del marito Mauro Pamiro, 44 anni, professore di informatica all’istituto Galilei e appassionato di musica, trovato senza vita la mattina del 29 giugno di tre anni fa, lunedì, nel cantiere edile in via Don Primo Mazzolari. In mezzo alla fronte di Pamiro fu rilevato un forellino, accanto al corpo c’era un frammento di tegola sporco del suo sangue.
Un suicidio, per la Procura. Ma i genitori di Pamiro, papà Franco e mamma Marisa, assistiti dagli avvocati Antonino Andronico e Gianluigi Tizzoni, non ci stanno. Il gip, Giulia Masci, non aveva accolto la prima richiesta di archiviazione, ordinando al pm Davide Rocco ulteriori indagini. Le analisi sul frammento di tegola «ha consentito di isolare esclusivamente il profilo genetico di Mauro Pamiro», ha scritto il pm nella reiterata richiesta di archiviare il fascicolo aperto nei confronti della moglie Stella, assistita dall’avvocato Mario Palmieri.
E ancora: «All’interno della autovettura in seguito all'utilizzo del Luminol come tecnica di ricerca per le tracce latenti, non sono state rilevate impronte digitali, palmari, di piedi o di scarpe , di particolare interesse». Stessa conclusione per le ricerche nella abitazione dei coniugi Pamiro-Stella, in vi Biondini. Secondo il pm, la notte tra sabato e domenica Pamiro si incamminò scalzo verso il cantiere (una telecamera lo riprese), si arrampicò, raggiunse il tetto della palazzina in costruzione, prese la rincorsa e si lanciò nel vuoto (fu effettuato un test con il manichino). L’autopsia ha stabilito la compatibilità delle lesioni interne con una precipitazione dall’alto.
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