L'ANALISI
CREMONA. INDAGINE DELLA SQUADRA MOBILE
28 Febbraio 2023 - 10:13
CREMONA - Tutto è cominciato nella toilette del Paradise Cafè. Una donna ivoriana è stata infastidita da alcuni tunisini. E quando è uscita dal bagno, uno di loro l’ha colpita da dietro, assestandolo un pugno al capo. E’ stata la miccia della maxi rissa scoppiata in piazza Risorgimento (porta Milano) la sera del 14 febbraio scorso, il martedì di San Valentino.
Dopo la chiusura del bar per 15 giorni disposta dal questore Michele Sinigaglia, ora la Squadra Mobile ha chiuso il cerchio e denunciato i violenti. Sono 12 in tutto: 9 tunisini, il più giovane di 19 anni, il più vecchio di 36 , con precedenti per lesioni, contro il patrimonio e uno di loro per rissa, e tre ivoriani, due di 38 anni, uno di 60. Le accuse: rissa aggravata, lesioni, danneggiamento aggravato e getto di cose pericolose.
La violenza era esplosa verso le 8 di sera. "C’è una rissa tra una decina di persone in piazza Risorgimento nei pressi del Paradise Cafè", la segnalazione raccolta dalla sala operativa della Questura. Ma quando le Volanti sono piombate in piazza Risorgimento, non c’era più anima viva. I rissosi se n’erano già andati, lasciandosi alle spalle la terza vetrina mandata in mille pezzi del negozio Audiologica Cremonese, al civico 30 di piazza Risorgimento. Nello spintonarsi, c’erano finiti dentro due tunisini e un ivoriano, distruggendo computer, arredi e macchinari costosi. Un danno enorme per Giorgio Pelagatti, titolare del negozio. Erano scappati, i violenti, lasciandosi alle spalle le bottiglie di birra lanciate dall’altra parte della strada, verso gente che stava davanti al bar San Giorgio e che insieme a chi risiede nei palazzi della zona, urlava ai rissosi di piantarla lì.
I poliziotti del dirigente della Squadra Mobile, Marco Masia, si sono messi subito ad indagare. Non è stato facile perché nei primi giorni si sono scontrati su "un muro di reticenza". L’indagine si è sviluppata attraverso l’analisi delle immagini dei sistemi di sorveglianza con lo scopo, anche, di capire in quale direzione i rissosi fossero scappati dopo l’arrivo dei poliziotti del dirigente Federica Forte, capo della Squadra Volanti.
I filmati raccontano la rissa in diretta. In una immagine viene ripresa la scazzottata, un’altra immortala uno dei tunisini che lancia la bottiglia di birra verso un avventore del San Giorgio, il bar di fronte.
In questi giorni, chi ha indagato ha raccolto anche numerose testimonianze e ricostruito il movente della serata di violenza originata dal battibecco avvenuto all’interno del Paradise Cafè tra tre tunisini e una 35enne ivoriana, poi colpita con un pugno.
Gli amici di lei hanno reagito. Solo dopo alcuni giorni, con numerosi servizi di osservazione e pedinando i sospettati, gli investigatori hanno chiuso il cerchio, identificando i 12 coinvolti nella maxi rissa denunciati alla Procura.
La Divisione Anticrimine è al lavoro. Sono in corso ulteriori e specifiche istruttorie finalizzate ad emettere eventuali misure di prevenzione personale nei confronti degli indagati, alcuni dei quali già gravati da diversi precedenti penali da pregiudizi di polizia. Ed è al lavoro anche l’Ufficio Immigrazioni che sta valutando la posizione degli stranieri sul territorio nazionale.
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