L'ANALISI
21 Febbraio 2023 - 05:05
Roberto Galletti, Luca Burgazzi, Lapo Pasquelli e Marcello Ventura
CREMONA - «Cari Ventura e Ancorotti, non abbiamo bisogno dei vostri consigli. Noi siamo democratici e lo dimostriamo quotidianamente nella dinamica dei nostri circoli e dell’attuale congresso. Le nostre assemblee sono sempre partecipate e aperte, e non abbiamo paura né dobbiamo vergognarci di ciò che diciamo».
Continua a tenere banco - come si evince da queste parole, con le quali inizia la nota diffusa nelle scorse ore da Roberto Galletti, vice segretario provinciale PD, e da Luca Burgazzi, segretario cittadino PD - la vicenda innescata da quanto detto l’altro giorno da Claudio Fedeli durante l’inaugurazione della sede di Fratelli d’Italia, nel corso della quale il 98enne esponente della destra cittadina ha evocato il motto ‘Credere, Obbedire, Combattere’.
«Le nostre culture politiche - proseguono Galletti e Burgazzi - sono le stesse che sottendono la Costituzione antifascista del nostro Paese e che hanno contribuito a scriverla. Per cui noi siamo democratici e antifascisti. Quando in un’assemblea, qualsiasi assemblea, vengono utilizzati slogan e contenuti fascisti, allora molto semplicemente si prendono le distanze e li si condanna. Aspettiamo una vera condanna da parte vostra di alcuni dei contenuti emersi durante la vostra assemblea. E in particolare sollecitiamo il neo consigliere regionale Marcello Ventura a prendere le distanze e a dichiararsi antifascista. Se ci riesce».
Poi è stata la volta di Lapo Pasquetti (Sinistra Italiana Cremona): «Ormai sembrano lontani i tempi di Fiuggi, in cui Fini, al congresso di scioglimento del Msi, annunciava che era ormai giusto chiedere alla destra italiana di affermare senza reticenze che l’antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato, e che la destra politica non è figlia del fascismo.
I fatti recenti del Liceo Michelangelo di Firenze, le messe al duce e a Farinacci a Cremona, i motti ignobili del ventennio scanditi durante l'inaugurazione della sede di Fratelli d’Italia a Cremona e la mancata presa di distanze del neo eletto consigliere regionale Ventura e dei vertici del partito, non sono che l’ennesima dimostrazione della metamorfosi incompiuta di un partito ancora culturalmente legato al fascismo». Va detto che già dalle ore successive alla nota con cui l’amministrazione comunale ha stigmatizzato le parole di Fedeli, c’è stata la presa di posizione, netta, del senatore Renato Ancorotti, del neo consigliere regionale Marcello Ventura, e del coordinatore provinciale di FdI, Stefano Foggetti.
«Fratelli d’Italia è nata ed opera, al pari di tutti gli altri partiti italiani, nella piena legittimità costituzionale e democrazia parlamentare, ed aderisce convintamente ai dettami ed alle risoluzioni europee; tra cui quella del 19 settembre 2019 sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa, con la quale il Parlamento europeo ha inteso condannare i regimi nazista e comunista, nonché tutti gli altri regimi totalitari ed autoritari, tra cui evidentemente anche quello fascista». Presa di posizione alla quale ieri Ventura ha detto di non dover aggiungere altro.
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