L'ANALISI
20 Febbraio 2023 - 05:25
Il verbale che è stato notificato a Pini quattro mesi dopo l'infrazione
CREMA - «Sono francamente rimasto molto sorpreso: a fronte di una sanzione che non arriva 30 euro, 27 euro di spese di notifica mi paiono davvero un salasso. Di fatto la multa raddoppia». A sollevare il caso è Emilio Pini, ex consigliere comunale di Crema. Chiama in causa la Provincia, proprietaria dell’autovelox fisso che si trova lungo l’ex statale Serenissima, nel tratto rettilineo che separa il piccolo paese di Ticengo da Soncino.
«Ad ottobre — racconta Pini — al volante della mia auto ho superato il limite di velocità, fissato a 90 chilometri orari. Ricordo che ero in macchina con un amico, probabilmente stavamo chiacchierando e per distrazione mia sono transitato a 101 orari. Si tratta di un lungo rettilineo e se non si sta attenti e la strada è libera, è facile andare oltre il limte. Tra l’altro, la multa mi è arrivata a casa quattro mesi e mezzo dopo. L’importo pieno è 42 euro, ma pagando entro i 5 giorni dalla notifica si ha diritto alla decurtazione di legge del 30%, il che significa che si scende a 29. Leggendo la riga sotto ho visto la cifra delle spese di spedizione e del resto dei costi fissi, che mi è sembrata davvero esagerata».
Con ogni probabilità, come Pini altre centinaia di automobilisti potrebbero aver dovuto pagare una somma analoga solo per la notifica della sanzione. «Ovviamente non contesto la multa: ho superato il limite, è sacrosanta e la pagherò, ma vorrei capire come mai c’è questo esborso per le spese tecniche, che mi sembra obiettivamente sproporzionato rispetto all’importo complessivo» conclude l’ex consigliere.
Il comandante della Polizia provinciale, Salvatore Guzzardo, chiarisce il motivo delle spese di notifica, in questo caso così elevate. «Quelle standard ammontano a 15 euro, di qualsiasi sanzione si tratti, indipendentemente dunque dal fatto che sia stata rilevata tramite l’impianto fisso o da una nostra pattuglia. Sicuramente questa cifra che va quasi a pareggiare quella della multa è dovuta a una seconda notifica del documento». Il recapito non spetta alla Provincia.
«Come tutti gli enti pubblici, non ci occupiamo noi di questa incombenza. Della consegna degli atti giudiziari è incaricato il servizio postale. Il nostro compito è garantire che la notifica avvenga entro 90 giorni dall’infrazione. In questo caso, credo che il sovrapprezzo sia dovuto al fatto che l’incaricato delle Poste non abbia rintracciato il destinatario e dunque l’iter di notifica sia ripartito dall’inizio. I 12 euro in più sono quindi attribuibili a questa ripetizione. Anche per questo la sanzione è stata recapitata oltre quattro mesi dopo il rilevamento». Chi avesse ricevuto multe con spese fisse così alte e in ritardo, ha dunque or il quadro completo del motivo per cui ciò avviene.
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