L'ANALISI
08 Febbraio 2023 - 05:20
CREMONA - Digitale e analogico, o per meglio dire cartaceo. Due mondi diversi, praticamente opposti, che nonostante le differenze possono tessere una rete di collaborazione, valorizzando i rispettivi punti di forza. In un mondo che tende sempre più il proprio sguardo al globale, la dimensione locale dell’informazione diventa invece sempre più importante, grazie al proprio ruolo divulgativo e al forte legame con il territorio. Questa la visione di Matteo Monfredini, amministratore delegato del Crit - Distretto per l’Innovazione Digitale di Cremona. «L’importanza del quotidiano locale — riflette Monfredini — risiede nel mantenere il contatto con la cultura e la tradizione del territorio, che con la globalizzazione tendono in parte a perdersi. Un legame che passa anche dalla narrazione di ciò che succede sul territorio, dal racconto di una società che cresce e si evolve in un contesto sempre più globale».
L’essere «di provincia» non significa certo essere esclusi dalle opportunità che il mondo digitale può offrire. Possibilità che hanno però bisogno di essere raccontate per poter essere comprese e sfruttate al meglio. Un compito che, secondo Monfredini, può essere svolto proprio dall’informazione locale: «Per definizione il settore digitale è interconnesso con il mondo esterno, ma necessita di qualcuno che racconti le opportunità che l’ecosistema digitale può offrire al tessuto locale. Opportunità di lavoro e di approfondimento per gli studenti, oppure possibilità imprenditoriali per chi ha un’idea e la vuole sviluppare. Credo che l’informazione locale possa anche ricoprire un ruolo di facilitatore dell’approccio al mondo digitale, per trasmetterne le potenzialità a chi necessità di fare innovazione nella propria azienda. Un ruolo divulgativo che assume ancora più importanza grazie al legame profondo del giornale locale con la propria realtà, che può rappresentare anche un contributo a rendere il territorio ancora più attrattivo».
Come può tuttavia l’informazione locale andare incontro ai bisogni di chi si prefigge come scopo lo sviluppo digitale? «Il Crit si identifica come un polo per l’innovazione che contribuisca allo sviluppo economico, ambientale culturale e sociale del territorio – spiega l’amministratore delegato Monfredini – attraverso la valorizzazione delle eccellenze distintive esistenti. L’obiettivo è la creazione di un ambiente che generi opportunità di crescita per le persone e per gli imprenditori locali, un fine che il quotidiano La Provincia ha contribuito a divulgare fin dalla nostra nascita, rendendosi tramite con il territorio delle potenzialità della nostra realtà».
Far si che il territorio comprenda le possibilità offerte dal mondo digitale diventa quindi fondamentale, anche e soprattutto per abbattere i pregiudizi che talvolta accompagnano il progresso tecnologico, da taluni guardato con sospetto e ostilità: «Il non essere nativi digitali – sottolinea Monfredini – spesso porta a considerare la tecnologia come un ostacolo quando invece l’obiettivo è esattamente l’opposto: abbattere barriere, non crearle, sfruttando le opportunità che la tecnologia offre a livello di semplificazione e ottimizzazione. Penso, per esempio, alla transizione digitale della Pubblica Amministrazione, che offre ai cittadini numerosi vantaggi». Una dimensione, quella analogica, che può quindi rivelarsi strategica, ma che talvolta rappresenta anche una via di fuga «per chi, come me, fa del digitale la propria quotidianità – conclude Monfredini – e necessita di tornare per un momento offline».
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