L'ANALISI
L'ANNIVERSARIO
02 Febbraio 2023 - 09:09
CREMONA - Quattro big a confronto. Quattro come i punti cardinali della bussola con cui orientarsi verso il futuro: quello dell’informazione locale. Meglio: quello de «La Provincia di Cremona e Crema», testata che da 75 anni racconta e indaga la realtà dell’organismo geografico di cui porta — con orgoglio — il nome. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, l’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini, l’editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera Beppe Severgnini: sono loro i protagonisti della tavola rotonda che la Società Editoriale Cremonese, editrice del quotidiano, ha organizzato per celebrare il traguardo dei tre quarti di secolo di storia.
L’appuntamento, a inviti, è fissato per la mattinata di sabato 11 febbraio a CremonaFiere: un’occasione per festeggiare, certo, ma soprattutto un’opportunità per interrogarsi sul significato attuale di «territorio» in un mondo sempre più globalizzato e connesso. I quattro relatori affronteranno — ciascuno secondo la propria prospettiva — il rapporto possibile tra dimensione «locale» e «globale» e ragioneranno, insieme ai rappresentanti della comunità, sulle luci e sulle ombre dell’essere «di provincia» oggi e, soprattutto, domani.
L’incontro si aprirà alle 10 con il saluto delle autorità e proseguirà con gli interventi del presidente della Sec- Società Editoriale Cremonese, Riccardo Crotti, e del vice direttore de «La Provincia di Cremona e Crema», Paolo Gualandris. Poi, via alla tavola rotonda: un dialogo a quattro voci che, tra l’altro, metterà a tema il ruolo del giornale «di casa» nell’epoca no limit del mondo a portata di mano. Al termine del dibattito, è previsto un momento di premiazione, prima della doverosa chiusura nel segno della convivialità.
I protagonisti invitati a dar vita al dibattito vantano, a vario titolo, un legame solido e profondo con il territorio provinciale. Bonomi è cremasco d’origine e nella sua terra continua a intessere importanti relazioni professionali e personali; ha Crema nel cuore anche Severgnini, globetrotter della penna che non ha mai abbandonato l’ufficio che si affaccia sulla piazza del Duomo della sua città; Giansanti, portavoce dell’agricoltura italiana nel mondo, lascia spesso e volentieri Roma per esplorare il territorio cremonese e toccare con mano le eccellenze della capitale europea dell’agro-zootecnia; Mazzoncini, bresciano di nascita e di casa, è tra i più importanti dirigenti d’azienda del Paese, numero uno della prima società multiservizi italiana che proprio a Cremona ha uno dei suoi headquarters. E dall’incrocio fra le rispettive esperienze e competenze scaturiranno spunti fecondi e stimoli provocatori.
Per «La Provincia di Cremona e Crema» quello di sabato sarà un momento chiave anche per ribadire il significato e il valore del legame tra il giornale e il suo territorio: proprio grazie a questa connessione profonda — sia fisica che spirituale — l’informazione locale può aprirsi alla prospettiva di un nuovo tipo di organizzazione della società, capace di restituire centralità alla crescita civile, sociale ed economica dei territori. Perché il quotidiano dei cremonesi e dei cremaschi — tanto nella sua forma analogica quanto in quella digitale — non rinuncerà mai a raccontare e promuovere il patrimonio di servizi, conoscenze, competenze e talenti del territorio per alimentare il confronto e ispirare il futuro. Con un interrogativo che vuole essere anche un auspicio: è possibile un Rinascimento delle province e della provincialità nella sua accezione nobile? La vitalità delle radici e il potere della visione sono l’energia del futuribile.
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