L'ANALISI
L'ANNIVERSARIO
31 Gennaio 2023 - 10:20
CREMONA - Non solo un anniversario — che si celebra dopo lo stop imposto dalla pandemia —, ma un’occasione per riflettere sul ruolo dell’informazione locale oggi e nell’immediato futuro con alle spalle la ricchezza di settantacinque anni di storia e di memoria comunitaria. È con questo spirito che «La Provincia» si appresta a festeggiare il suo 75° anno di vita, da quando il 29 aprile 1947 tornò in edicola come «La Provincia del Po», riprendendo le pubblicazioni interrotte da «Il Regime Fascista».
L’appuntamento è per sabato 11 febbraio a CremonaFiere con un grande evento il cui fulcro sarà una tavola rotonda che vuole essere un laboratorio di idee al servizio della narrazione del territorio tra passato, presente e futuro, con l’intervento di stakeholder di livello assoluto.
In questo senso va anche lo sguardo di Giuseppe Roma, presidente di Rur (Urban Research Institute), vicepresidente del Touring Club Italiano e docente all’Università Roma 3, nonché per vent’anni direttore generale del Censis, ente per il quale ha curato numerose ricerche che hanno avuto come focus anche Cremona e la sua provincia. Roma, dunque, offre alla riflessione sui 75 anni di attività del quotidiano di Cremona e Crema le considerazioni di uno studioso perfettamente a conoscenza della storia e delle dinamiche del nostro territorio oltre che del peso della presenza del giornale.
«Già nello specificare le due città c’è una chiara e lodevole consapevolezza — commenta —: la consapevolezza di essere un presidio territoriale, di essere un punto di riferimento per un bacino specifico e con una propria identità».
La riflessione sull’identità si lega alla conoscenza che Roma ha del territorio italiano e di Cremona, «una delle tante e preziose piccole capitali d’Italia — racconta il vicepresidente nazionale del Touring —, così definimmo Cremona e molte altre città italiane in un lavoro condotto qualche anno fa, a testimonianza di una ricchezza capitale che i piccoli Comuni hanno e di cui spesso non erano e non sono consapevoli. È questa ricchezza di identità multiple che rende unica l’Italia, un’unicità che si riflette nel raccolto che i giornali locali fanno, giorno dopo giorno, dei territori a cui appartengono».
Il riferimento alla biodiversità geografica, culturale e produttiva dell’Italia si attaglia anche alla geografia dell’informazione: «Arrivo a dire di più e a distinguere nettamente i dorsi locali dei grandi giornali dalle testate come La Provincia che sul territorio hanno una loro direzione, una loro redazione che di quel territorio sono presidio e garanti — prosegue —. Per questo i giornali locali, nel caso specifico La Provincia, non sono solo un avamposto narrativo del territorio, ma ne sono anche i garanti, garanti di una comunicazione attendibile e autorevole. Questo oggi è tanto più importante, in quanto ci troviamo a doverci orientare in un flusso continuo di informazioni non strutturate che arrivano dai social. I giornalisti della stampa locale hanno questa forza: sono i guardiani di una rispettabilità del racconto, possono con la loro professionalità e autorevolezza smorzare le polemiche o le esagerazioni che magari arrivano dalla comunicazione informale dei social».
In questa direzione non si è distanti dal leggere il ruolo del quotidiano locale in un contesto istituzionale: «e non può essere che così — dice senza tema di smentita, Roma —. In una comunità i punti di riferimento culturali e sociali sono il museo, il teatro e naturalmente il giornale chiamato a raccontare la storia quotidiana della comunità come quella cremonese che ha nell’agroalimentare, nella filiera della liuteria e nelle sue bellezze artistiche i motivi della propria unicità e identità. Una consapevolezza che Cremona ha acquisito con pudore e sempre stando un po’ defilata, nello stile della sua illustre cittadina, Mina che pur assente dalla scena sa essere un simbolo e presente. In questo c’è molto di Cremona. E con queste caratteristiche il racconto di Cremona e del suo territorio attraverso La Provincia non può che continuare».
Si tratta di un augurio che Giuseppe Roma sintetizza in tre punti che sono azioni e pensieri imprescindibili per «poter festeggiare in futuro i 150 anni de La Provincia — conclude —. Per prima cosa il futuro impone di stare al passo con l’innovazione tecnologica e al tempo stesso di individuare le strategie di sostenibilità. A questo aspetto si deve unire la difesa dell’autorevolezza e dell’unicità del racconto offerto ai lettori, meglio ai cittadini del territorio. Non da ultimo è importante che l’identità culturale e sociale di Cremona venga raccontata con apertura e con consapevolezza non per alzare barriere ma per creare legami».
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