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L'ANNIVERSARIO

Orgogliosamente di provincia: «Così il giornalismo locale è guardiano dell’identità»

Giuseppe Roma, ex direttore Censis: «Tre quarti di secolo di vita comunitaria nelle pagine del quotidiano». Grande evento sabato 11 febbraio a CremonaFiere

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

31 Gennaio 2023 - 10:20

Orgogliosamente di provincia: «Così il giornalismo locale è guardiano dell’identità»

CREMONA -  Non solo un anniversario — che si celebra dopo lo stop imposto dalla pandemia —, ma un’occasione per riflettere sul ruolo dell’informazione locale oggi e nell’immediato futuro con alle spalle la ricchezza di settantacinque anni di storia e di memoria comunitaria. È con questo spirito che «La Provincia» si appresta a festeggiare il suo 75° anno di vita, da quando il 29 aprile 1947 tornò in edicola come «La Provincia del Po», riprendendo le pubblicazioni interrotte da «Il Regime Fascista».

L’appuntamento è per sabato 11 febbraio a CremonaFiere con un grande evento il cui fulcro sarà una tavola rotonda che vuole essere un laboratorio di idee al servizio della narrazione del territorio tra passato, presente e futuro, con l’intervento di stakeholder di livello assoluto.

censis

Giuseppe Roma è presidente di Rur (Urban Research Institute), vicepresidente del Touring Club Italiano e docente all’Università Roma 3, nonché per vent’anni direttore
del Censis


In questo senso va anche lo sguardo di Giuseppe Roma, presidente di Rur (Urban Research Institute), vicepresidente del Touring Club Italiano e docente all’Università Roma 3, nonché per vent’anni direttore generale del Censis, ente per il quale ha curato numerose ricerche che hanno avuto come focus anche Cremona e la sua provincia. Roma, dunque, offre alla riflessione sui 75 anni di attività del quotidiano di Cremona e Crema le considerazioni di uno studioso perfettamente a conoscenza della storia e delle dinamiche del nostro territorio oltre che del peso della presenza del giornale.

«Già nello specificare le due città c’è una chiara e lodevole consapevolezza — commenta —: la consapevolezza di essere un presidio territoriale, di essere un punto di riferimento per un bacino specifico e con una propria identità».

La riflessione sull’identità si lega alla conoscenza che Roma ha del territorio italiano e di Cremona, «una delle tante e preziose piccole capitali d’Italia — racconta il vicepresidente nazionale del Touring —, così definimmo Cremona e molte altre città italiane in un lavoro condotto qualche anno fa, a testimonianza di una ricchezza capitale che i piccoli Comuni hanno e di cui spesso non erano e non sono consapevoli. È questa ricchezza di identità multiple che rende unica l’Italia, un’unicità che si riflette nel raccolto che i giornali locali fanno, giorno dopo giorno, dei territori a cui appartengono».

Il riferimento alla biodiversità geografica, culturale e produttiva dell’Italia si attaglia anche alla geografia dell’informazione: «Arrivo a dire di più e a distinguere nettamente i dorsi locali dei grandi giornali dalle testate come La Provincia che sul territorio hanno una loro direzione, una loro redazione che di quel territorio sono presidio e garanti — prosegue —. Per questo i giornali locali, nel caso specifico La Provincia, non sono solo un avamposto narrativo del territorio, ma ne sono anche i garanti, garanti di una comunicazione attendibile e autorevole. Questo oggi è tanto più importante, in quanto ci troviamo a doverci orientare in un flusso continuo di informazioni non strutturate che arrivano dai social. I giornalisti della stampa locale hanno questa forza: sono i guardiani di una rispettabilità del racconto, possono con la loro professionalità e autorevolezza smorzare le polemiche o le esagerazioni che magari arrivano dalla comunicazione informale dei social».


In questa direzione non si è distanti dal leggere il ruolo del quotidiano locale in un contesto istituzionale: «e non può essere che così — dice senza tema di smentita, Roma —. In una comunità i punti di riferimento culturali e sociali sono il museo, il teatro e naturalmente il giornale chiamato a raccontare la storia quotidiana della comunità come quella cremonese che ha nell’agroalimentare, nella filiera della liuteria e nelle sue bellezze artistiche i motivi della propria unicità e identità. Una consapevolezza che Cremona ha acquisito con pudore e sempre stando un po’ defilata, nello stile della sua illustre cittadina, Mina che pur assente dalla scena sa essere un simbolo e presente. In questo c’è molto di Cremona. E con queste caratteristiche il racconto di Cremona e del suo territorio attraverso La Provincia non può che continuare».

Si tratta di un augurio che Giuseppe Roma sintetizza in tre punti che sono azioni e pensieri imprescindibili per «poter festeggiare in futuro i 150 anni de La Provincia — conclude —. Per prima cosa il futuro impone di stare al passo con l’innovazione tecnologica e al tempo stesso di individuare le strategie di sostenibilità. A questo aspetto si deve unire la difesa dell’autorevolezza e dell’unicità del racconto offerto ai lettori, meglio ai cittadini del territorio. Non da ultimo è importante che l’identità culturale e sociale di Cremona venga raccontata con apertura e con consapevolezza non per alzare barriere ma per creare legami».
 

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