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L'ANNIVERSARIO

Orgogliosamente di provincia: «Il giornale parla a tutti. È la fibra della comunità»

Buzzella (Confindustria): «Missione prioritaria: favorire la condivisione e stimolare la partecipazione». Tavola rotonda in Fiera l'11 febbraio

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

01 Febbraio 2023 - 08:43

Orgogliosamente di provincia, «Il giornale parla a tutti. È la fibra della comunità»

Francesco Buzzella

CREMONA - Nomen omen», esclama Francesco Buzzella. A rimarcare come l’intitolazione della testata racchiuda un compito preciso e riveli una vocazione profonda. Per questo il capitano d’industria e presidente degli Industriali lombardi lega Provincia a Provincia, il giornale all’ente territoriale: «La Provincia come ente giuridico si è svuotata con la riforma Delrio — riflette —. Tutto era programmato per la cancellazione, ma il fallimento del referendum costituzionale ha lasciato le Province a metà del guado. Più o meno hanno conservato le medesime competenze, ma hanno subito un drastico taglio delle risorse finanziarie e un ridimensionamento della rappresentatività. In tempi recenti, però, si è riaffacciata l’ipotesi di un ritorno all’elezione diretta del presidente provinciale: una svolta che restituirebbe autorevolezza a una dimensione amministrativa che personalmente reputo importante. Anche mio padre (Mario Buzzella, co-founder della Coim, ndr) ha sempre considerato la Provincia un interlocutore diretto, vicino ai cittadini e alle imprese, con un livello elevato di personalizzazione del servizio». Con la valorizzazione dell’ecosistema territoriale, anche l’informazione locale può scoprire nuovi slanci e consolidare la propria centralità: «Il giornale ha saputo mantenere saldo quel legame con la comunità che, invece, la politica ha un po’ smarrito — dice Buzzella —. La Provincia di Cremona e Crema è un totem, un autentico baluardo a difesa del territorio e della sua identità e la sua funzione resta assolutamente viva. Così, il fatto che si torni a parlare di competenze provinciali non può che consegnare un ruolo superiore al giornale».

Buzzella, quindi, indirizza lo sguardo al rapporto tra informazione e sistema produttivo: «Il giornale, conservando la sua indipendenza, può rappresentare una cassa di risonanza importante per l’intero tessuto socio-economico. Mondo Business, il mensile distribuito con il quotidiano, è l’esempio più eloquente della capacità di raccontare l’ingegno e l’impegno che pulsano in ogni segmento — industria, artigianato e agricoltura — della galassia imprenditoriale locale. Il lavoro di divulgazione e di analisi de La Provincia apre spazi di confronto essenziali. Penso, tra l’altro, al caso del MasterPlan 3C, che mette nero su bianco gli obiettivi di sviluppo territoriale: il giornale non solo ha contribuito in misura decisiva a diffondere l’iniziativa voluta dall’Associazione Industriali e sostenuta dalla rete imprenditoriale provinciale, ma ne ha declinato il senso e i contenuti in modo da renderli fruibili a una platea ampia e trasversale. Sì: La Provincia può rendere un progetto di alcuni il progetto di tutti. Ed io penso che questo sia il ruolo sociale più prezioso del giornale locale: affrontare qualsiasi tema con un linguaggio che favorisce la condivisione e stimola la partecipazione. Per questo sono convinto che l’informazione sia chiamata, nell’immediato futuro, a una duplice missione: da un lato, il rafforzamento di conoscenze e competenze specializzate per facilitare il dialogo e la relazione; dall’altro lo sviluppo della disposizione alla scientificità per decodificare la complessità senza scivolare nella semplificazione».

TAVOLA ROTONDA L'11 FEBBRAIO

giornale

Nel Regno Unito la Regina Elisabetta II sposa Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo; in Spagna Francisco Franco ripristina la monarchia e si dichiara reggente a vita; negli Stati Uniti il segretario di Stato George Marshall lancia il piano per la ricostruzione dell’Europa. E intanto l’Italia, sconfitta e in ginocchio, firma il trattato di Parigi con le potenze alleate e si prepara alla stesura e all’approvazione della Costituzione.

È il 1947, l’anno della ripartenza. E della riconquista della libertà di stampa. Il 29 aprile la SEC - Società Editoriale Cremonese, istituita l’anno precedente da un gruppo di agricoltori guidati da Guido Grassi, dà alle stampe il primo numero de «La Provincia del Po»: il giornale — quattro pagine stampate fitte fitte — esce al giovedì e la domenica. L’anno dopo cambia nome per diventare «La Provincia di Cremona». Dalla fondazione ad oggi — 75 anni e spiccioli più tardi — il giornale ha cambiato forma più e più volte, cavalcando il flusso del tempo. Ma non è mai venuto meno alla propria missione originaria: quella di raccontare il territorio di cui porta il nome per consegnare alla storia fatti e avvenimenti, per stimolare il confronto e il dibattito pubblico, per contribuire alla costruzione e al consolidamento dello spirito identitario e per incidere concretamente sulla realtà. Ogni giorno, per tre quarti di secolo: un traguardo che «La Provincia» celebrerà sabato 11 febbraio a CremonaFiere con un evento speciale sospeso tra passato, presente e futuro. Al centro della giornata ci sarà una tavola rotonda con ospiti di primo piano, invitati a riflettere sul ruolo e sulle prospettive dell’informazione locale in una cruciale epoca di transizione che coinvolge tanto la macrodimensione socio-politica quanto la micro-dimensione territoriale.

La marcia di avvicinamento all’appuntamento è scandita dagli interventi di personaggi illustri.,

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