L'ANALISI
CASALMAGGIORE
26 Gennaio 2023 - 08:22
Daniele Tanzi e l'omicida Patrick Mallardo
CASALMAGGIORE - E’ stato confermato anche in appello l’ergastolo per Patrick Mallardo, il giovane che nella notte tra il 4 e il 5 maggio 2021 uccise Daniele Tanzi, 18 anni, con 33 coltellate. La sentenza è stata emessa ieri dalla Corte d'assise d'appello di Bologna, presieduta da Orazio Pescatore. Non è stato concesso alcuno sconto al 20enne e neppure la possibilità di una perizia psichiatrica, nonostante il sostituto procuratore generale Licia Scagliarini avesse sostenuto l'istanza, mentre il pm Fabrizio Pensa, titolare dell'inchiesta, si era sempre opposto alle richieste della difesa, sia durante le indagini che durante il processo. Nulla è cambiato, dunque, rispetto alla sentenza di primo grado. Confermata l'aggravante dei futili motivi, dopo che in primo grado era caduta la premeditazione. Confermati anche i risarcimenti per le parti civili: 920 mila euro come provvisionale complessiva per la madre, il padre e i due fratelli di Daniele, residenti a Casalmaggiore, 2.000 euro per Maria Teresa Dromì e 500 euro per l'associazione di solidarietà sociale Gens Nova.
I tragici fatti sono noti. Mallardo si era introdotto nel vecchio edificio alle porte di Parma accanendosi contro Tanzi, che dormiva accanto a Maria Teresa Dromì, l’ex fidanzata. Lo aveva voluto punire per aver preso il suo posto. L’avvocato Francesco Mattioli, difensore della famiglia Tanzi, ha detto che la sentenza “è stata accolta con senso di liberazione” da parte dei suoi assistiti. “La Corte d'assise d'appello ha evidentemente condiviso interamente le argomentazioni della Corte d’assise di Parma. Credo che nella conferma della sentenza abbia inciso la totale assenza di pentimento da parte del Mallardo”.
Mallardo non ha detto nulla ieri. A Parma invece aveva sostenuto che il carcere gli avesse “cancellato la memoria”. Gli avvocati del giovane condannato, Raffaella Santoro e Francesco Savastano, avevano anche allegato la valutazione dello psichiatra Simone Bertacca che aveva rilevato “una caratterizzazione di tipo psicopatico” in Mallardo. A sentenza pronunciata, i legali hanno detto di averne preso atto, di rispettarla ma si sono definiti “attoniti” per la decisione della Corte sulla mancata accettazione della perizia. Gli avvocati ora attendono la motivazione della decisione e poi valuteranno se ricorrere in Cassazione.
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