Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LA DISAVVENTURA

Giuliano Landini caduto nel Po, vivo per miracolo: «L'esperienza mi ha salvato»

L'incidente è capitato venerdì scorso al porto turistico di Boretto. Il capitano della motonave Stradivari: «Quando si lavora sull'acqua bisogna essere sempre in due e con la luce del giorno»

Nicola Barili

Email:

redazione@laprovinciacr.it

24 Gennaio 2023 - 16:09

Giuliano Landini

Il comandante Giuliano Landini

BORETTO PO - «Sono caduto nel Po e ho rischiato di morire, sono vivo per miracolo e grazie alla esperienza di grande nuotatore del fiume, avendo conseguito il brevetto di salvataggio negli anni Novanta ed essermi inabissato con lo scafo da competizione parecchie volte, uscendo sempre indenne. Ho ancora davanti agli occhi la morte, è stato il peggior momento della mia vita»: è la drammatica testimonianza di Giuliano Landini, capitano della motonave Stradivari, che a distanza di qualche giorno ha voluto condividere la disavventura sui social.

«Ci tengo a raccontare questa mia bruttissima esperienza perché ho imparato che quando si lavora o si fanno manovre sull'acqua bisogna essere rigorosamente in due e con la luce del giorno». L'incidente è capitato venerdì scorso, 20 gennaio, al porto turistico di Boretto, verso le 17, dove l'imbarcazione è attraccata quando il livello del Po è alto (quando è basso è ancorata a Viadana). Landini stava cercando di togliere dei detriti incastrati tra la motonave e il pontile quando è caduto e poi scivolato nel Po. Il peso degli abiti invernali che indossava, inzuppati d'acqua, lo tirava sempre più sotto e non c'era nessuno nei dintorni che potesse soccorrerlo, né tantomeno riusciva a risalire l'alto pontile, rischiando di finirci sotto e annegare.

«A quel punto dovevo salvarmi a tutti i costi, sono riuscito a strisciare lungo la fiancata del pontile con le mani aperte e a buttarmi tra la corrente del Po per raggiungere la sponda. Ho nuotato con tutte le mie forze, usando poi un pezzo di legno che era nell'acqua prima per aiutarmi a stare a galla e poi, una volta che i miei piedi hanno finalmente toccato la terra scivolosa, usandolo per ancorarmi al terreno e tirarmi verso la riva. Sono rimasto nell'acqua gelida per venti minuti, uscendone esausto ma salvo». 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400