L'ANALISI
LA NAVIGAZIONE IMPOSSIBILE
30 Luglio 2022 - 16:16
CASALMAGGIORE - È uno che non molla mai, Giuliano Landini, capitano della Stradivari, la più grande motonave fluviale d’Italia. Ma in questi mesi di siccità mastica un po’ amaro. «Negli anni migliori trasportavamo 7-8 mila persone all’anno – dice –, adesso siamo fermi e al 50 per cento rispetto ai tempi d’oro. Speriamo che possa andare meglio in agosto, anche se non la vedo molto bene, e magari di più a settembre e a ottobre».
Continua il capitano: «Abbiamo avuto due anni di pandemia, la guerra e adesso la siccità: la tempesta perfetta. Adesso il livello del Po, negli ultimi due giorni, è aumentato di 80 centimetri, ma non sono sufficienti per noi, per muovere la motonave, perché servirebbe un altro metro, per navigare in sicurezza». La Stradivari è ormeggiata a Viadana, perché c’è una situazione di fondale completamente diversa rispetto a Boretto: «Un poco lavoriamo: qualche festa di compleanno, qualche festa di laurea. Ma quando togli dall’evento la navigazione, la gente rinuncia».
Per evitare il ripetersi di situazioni come quella che si sta vivendo ora, ad avviso di Landini, «l’unico rimedio è la bacinizzazione, come hanno fatto nell’immediato dopoguerra in tanti fiumi europei tranne l’Italia, a parte il caso unico di Isola Serafini. Siamo gli unici a non averla fatta perché non siamo un Paese normale. Con le conche avremmo un fiume navigabile, con la possibilità di portare le merci via fiume e togliere traffico e inquinamento dalle strade». Un’altra imbarcazione messa ko dalla siccità è l’Anguilla del Po della Polisportiva Amici del Po di Casalmaggiore, attualmente spiaggiata vicino alla riva.
CREMONA - A resistere, in questa estate di secca con il Po che in alcuni tratti è quasi ridotto ad un rigagnolo, è solo la motonave Mattei. Portata ‘in salvo’ settimane fa, ovvero all’attracco situato appena prima della diga di Isola Serafini, garantisce tour fluviali lungo 15 chilometri di fiume. «Partiamo ogni sabato sera fra le 19.30 e le 20, per vedere il tramonto – dice il comandante Federico Molinaro –. I passeggeri? Fra i 40 e i 50 ad ogni uscita, anche se confesso che facciamo fatica a far sapere che noi non ci siamo mai fermati, nonostante le immagini degli effetti della siccità fanno pensare alla maggior parte delle persone che sia impossibile navigare. E invece noi proponiamo uscite di due ore e un quarto, fino a Roncarolo dove i fondali lo consentono, fra flora e fauna stupende, con atmosfere uniche e frescura».
Agli appuntamenti fissi del sabato si aggiungono gli eventi privati (feste di laurea, cene aziendali e altro) che sono particolarmente richiesti in questo periodo. E poi i grest, con i bambini che sempre più spesso vengono avvicinati alle bellezze del fiume. Insomma, la stagione della Mattei prosegue. Quando tornerà a Cremona? Molinaro non ha ancora una data segnata sul calendario, anche perché tutto dipende, ancora una volta, dalla pioggia.
«Il livello del fiume sta effettivamente salendo, ieri ho sentito le sirene della diga di Isola Serafini – conclude –. Ma visto il caldo previsto, credo che sino alla seconda metà di agosto non ci saranno le condizioni per tornare a Cremona. Ed è un peccato perché c’è il nuovo attracco. Noi comunque continuiamo a navigare, a pochi chilometri dalla città». Per informazioni è possibile consultare la pagina Facebook Cremona crociere.
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