L'ANALISI
22 Gennaio 2023 - 17:23
Simona Solari, moglie di Matteo, Raffy, il sindaco Papa e don Ermille, fratello di Matteo
SAN BASSANO - Oggi il clou degli eventi per San Bassiano, patrono del paese, con la premiazioni dei cittadini benemeriti. Una cerimonia toccante, in un clima che però resta molto festoso, e molto diversa dalle precedenti.
Una festa di popolo, sì, ma con significato profondo. Consegnati sul palco della sala Cisini gli attestati: a tutti i sanbassanesi promossi delle elementari, delle medie, i diplomati delle superiori, gli accademici neo-laureati.
Al Vismara e a tutti i suoi operatori, nonni e ospiti fragili, al suo presidente ed ex parroco don Mario Dellacorna. E, poi ancora, ai dipendenti del Comune che hanno maturato il pensionamento ma, soprattutto, alla famiglia di Matteo Berselli, la sua Simona e il suo Raffy insieme al fratello don Ermille.
Al giornalista de La Provincia, che un malore ha sottratto ai suoi cari quasi un anno fa, oggi ricordato con una targa messa dal sindaco Giuseppe Papa nelle mani di Raffaele, è stata infatti dedicata questa edizione dei Sanbassanesi dell’Anno. Perché lui, ha ricordato Papa, era un giornalista e un uomo speciale: «Ha inseguito il sogno di un’umanità giusta, libera e unita nella diversità. Con professionalità e spirito critico, a testimonianza della verità, ha raccontato gioie e dolori della comunità».
Il primo cittadino, con tutto il suo consiglio comunale, le associazioni di volontariato, i Combattenti e Reduci, la K Volley, la Protezione civile, la polizia locale e i vertici delle scuole, ha omaggiato i giovani studenti ma anche i bimbi nati nel 2022, ricordando ai genitori, molti dei quali di origine straniera e oggi perfettamente integrati, che i Servizi sociali sono sempre dalla loro parte. Da chi si affaccia al mondo a chi lo conosce da molto. Dallacorna ha ricordato lo scopo e la missione del Vismara per chi entra in fondazione: «Dove gli esseri umani vengono non a terminare ma a cominciare una nuova vita».
Il premio a coronamento di un rapporto dell’istituto, che oggi conta col Mazza 500 dipendenti, con i cremonesi che è fatto di fiducia e successo. Nella chiosa, attesa da tutti senza che s’alzasse neppure un ospite dalla gremita platea e arricchita dall’arrivo del parroco don Daniele Rossi, le parole della fascia tricolore, citando il Vangelo, affinché tutti si mettano in gioco.
E l’annuncio: nei metodi e negli scopi che saranno decisi dalla sua famiglia, nascerà il Premio Berselli. Forse un concorso, forse una borsa di studio. Ma sarà dedicato a lui e come lui: attento al sociale, a chi merita, a chi è giusto.
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