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CHIESA CATTOLICA

Religione a scuola: in 7 su 10 la scelgono

Fino al 30 gennaio le famiglie potranno scegliere per il proprio figlio se avvalersi dell’insegnamento della materia o se scegliere attività alternative

La Provincia Redazione

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22 Gennaio 2023 - 15:26

Religione cattolica a scuola: in 7 su 10 la scelgono

CREMONA - Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha aperto lo scorso 9 gennaio le iscrizioni per gli studenti che iniziano un nuovo ciclo scolastico e fino al 30 gennaio le famiglie potranno scegliere per il proprio figlio se avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica o se scegliere attività alternative. Una scelta che riguarda tutti i gradi d’istruzione, dall’infanzia alla secondaria, e che rappresenta anche l’occasione per una verifica dell’andamento di questa proposta educativa sul territorio, a partire dai dati delle adesioni aggiornati all’anno scolastico 2021/22.

«In Diocesi – spiega don Giovanni Tonani, incaricato diocesano per la Pastorale scolastica e l’Irc, sul sito Diocesi.it – i numeri tengono abbastanza, subendo, rispetto allo scorso anno, un calo di un solo punto percentuale. Ma siamo intorno al 75%, in linea con il Nord Italia e sotto la media nazionale che si attesta all’84%».

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Nello specifico, se nelle scuole paritarie e di ispirazione cattolica chi frequenta l’ora di religione è la quasi totalità degli studenti, la percentuale scende decisamente nelle scuole statali. Il dettaglio: in quelle dell’infanzia, il 71% degli studenti frequenta l’ora facoltativa di religione; alla primaria, il 76%; nelle secondarie statali di primo grado il 74% e nelle superiori il 73%.

«I numeri relativi alla partecipazione dei ragazzi e delle ragazze di medie e superiori rappresentano la conferma che l’insegnamento della religione è ancora valido – prosegue don Tonani –. Specialmente nei licei, dove la percentuale è notevolmente più alta, i ragazzi pensano alla religione come a un opzione in più, capace di completare gli studi di altre materie come la filosofia, la storia e le scienze umane».

Tra gli studenti non frequentanti l’ora di religione, che nelle scuole superiori sono in maggior numero negli istituti tecnici e professionali, la maggioranza è di nazionalità straniera, spesso coincidente con l’appartenenza a religioni diverse da quella cristiana.

Tra gli alunni che fanno questa scelta, rimane comunque un 40% di studenti italiani. Una percentuale alta, motivata così dall’incaricato di Pastorale scolastica: «Possono essere tre i fattori che influiscono sulle scelte degli studenti — ipotizza don Tonani —: sicuramente le famiglie, ma anche il gruppo classe, le cui azioni agiscono sulle scelte dei singoli, e gli insegnanti, che devono essere bravi a gestire gli alunni in età molto delicate, come la preadolescenza e l’adolescenza».
Da qui l’appello di don Tonani: «Dobbiamo avere insegnanti che trasmettano cultura e che applichino una pedagogia empatica».

Gli oltre 300 insegnanti di religione cattolica in servizio sul territorio diocesano sono di due tipologie: gli specialisti e gli insegnanti titolari di classe che insegnano anche religione, già formati con il vecchio modulo e che in Diocesi rappresentano il 34% del totale nelle scuole statali e circa il 70% in quelle paritarie.

«Non vedo grandi differenze tra le due categorie di insegnanti – racconta don Tonani –. Gli insegnanti titolari che insegnano anche religione, in genere, sono molto capaci, e spesso sono partiti dalla loro esperienza parrocchiale o catechistica. Invito comunque tutti coloro che vogliano intraprendere questo percorso a frequentare l’Istituto di scienze religiose Sant’Agostino, che ha di recente inaugurato un polo didattico a Cremona e che rappresenta una possibilità di conseguire un titolo accademico di alto livello».

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