L'ANALISI
21 Gennaio 2023 - 05:10
La palazzina destinata a diventare il nuovo dormitorio diocesano
CREMA - Un palazzo a fianco della parrocchiale di Borgo San Pietro, con un ingresso sull’omonima via e un’uscita laterale su via Venezia. Un edificio di dimensioni importanti, che di fatto abbraccia la chiesa ed è di proprietà della parrocchia guidata da don Luigi Agazzi. Qui si sposterà il dormitorio diocesano San Martino, gestito dalla Caritas e da 11 anni ospitato nello stabile di via Civerchi. La notizia è stata comunicata nei giorni scorsi ai fedeli dal vescovo Daniele Gianotti, dallo stesso parroco e dal direttore Caritas Claudio Dagheti.
Tra chi vive nel centralissimo quartiere, la novità ha destato qualche apprensione, soprattutto in merito alla sicurezza. Per ora si tratta di voci isolate, ma chi si dice contrario alla presenza del rifugio pare voglia organizzare una raccolta firme. Dalla Caritas il direttore Dagheti, chiarisce i termini del trasferimento, garantendo che il rifugio funzionerà ne più ne meno come negli ultimi 11 anni, con apertura da fine ottobre a aprile.
«L’ipotesi è di entrare in autunno in via Borgo San Pietro, ma bisognerà vedere come procederà l’iter per iniziare i lavori, che deve partire innanzitutto dall’autorizzazione della Soprintendenza, essendo lo stabile vincolato» esordisce Dagheti. La diocesi ha anche lanciato una raccolta fondi per finanziare la riqualificazione della palazzina. Il nuovo rifugio per i senza fissa dimora sarà più grande e meglio attrezzato, pur continuando ad accogliere, almeno all’inizio, un massimo di 18 ospiti. Prima di poterlo aprire servono importanti lavori di ristrutturazione e di adeguamento dei locali, dal rifacimento dei servizi igienici ad alcuni interventi sul tetto e sull’impianto di riscaldamento.
I costi annuali di gestione del San Martino si aggirano intorno ai 40-50 mila euro l’anno. Di questi, una metà sono relativi alle spese di pulizia, lavaggio delle lenzuola e delle coperte, che viene ovviamente effettuato ogni giorno, e per la presenza degli operatori per quattro ore, due la sera e due la mattina. Questi ultimi si dedicano alle fasi di accoglienza dei senzatetto, mentre per la notte, sono operativi i volontari della Caritas.
In via Borgo San Pietro, come già avviene in via Civerchi, saranno attivi il refettorio, dove i bisognosi possono fare colazione e pranzare, e il piccolo centro diurno, che comprende lo sportello della cooperativa Bessimo, impegnata nell’assistenza ai senza fissa dimora e alle persone con dipendenze. Tra i residenti erano circolate voci di un’apertura di un centro di riabilitazione «Non è in programma» ha smentito Dagheti. Negli spazi che verranno lasciati liberi dal dormitorio, la diocesi trasferirà gli uffici delle commissioni pastorali, oggi sparsi in sedi separate.
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