L'ANALISI
19 Gennaio 2023 - 10:01
CREMONA - «Abbiamo bisogno di una grande svolta, ho visto che Fontana e Moratti, cioè coloro che hanno gestito le cose sin qui, ogni tanto parlano di cambiamento, ma i cambiamenti da campagna elettorale non sono credibili. Dovranno quindi spiegare le ragioni dei loro fallimenti. Fontana ha fatto un pasticcio, dobbiamo davvero cambiare marcia». Lo ha detto il candidato di Pd e M5s alle elezioni regionali in Lombardia, Pierfrancesco Majorino. Ed è seguendo quella rotta ed esprimendo concetti simili, che Matteo Piloni e Fabiola Barcellari, candidati del Pd, si sono concentrati in particolare su due temi — infrastrutture e sanità — nel corso del confronto con il Casalasco a cui hanno preso parte anche altri esponenti dem come Velleda Rivaroli.
«Noi vogliamo che Pierfrancesco Majorino vinca, anche perché crediamo si vedano le distruzioni compiute nelle aree periferiche come la nostra: pensiamo alla chiusura del punto nascita dell’ospedale Oglio Po e al tema dei trasporti». Per Mario Daina, segretario del Pd di Casalmaggiore, «nel Casalasco c’è il problema Casalmaggiore. Se c’è stato un rapporto fallimentare è stato quello tra il nostro Comune e la Regione, che si è disinteressata del nostro territorio tanto che oggi la nostra città è meno attrattiva e non è più capoluogo del distretto. Matteo è stato l’unico a darsi da fare per noi in Regione». Piloni ha rivelato di essersi «appassionato» al Casalasco pur non abitandovi: «Ho conosciuto bene i problemi di questo territorio, che merita attenzione. Io proposi un tavolo permanente che venne approvato da tutti ma di cui poi non vennero costruite nemmeno le gambe. Qui esiste un problema di infrastrutture, manca la tangenziale di Casalmaggiore. Sulla Brescia-Parma abbiamo cercato di insistere perché venisse migliorata. Luciano Pizzetti si è speso molto per il raddoppio ferroviario».
Sulla Cremona-Mantova, Piloni non ha dubbi: «Un collegamento veloce tra le due città deve essere fatto». Ma come prima soluzione vedrebbe bene la riqualificazione con allargamento della statale 10, «e a mettere i fondi deve essere lo Stato con l’Anas». In secondo ordine, ok all’autostrada, «finanziata dalla Regione, ma un progetto non c’è». Quanto alla sanità, «abbiamo provato ad accendere i riflettori sull’Oglio Po e un po’ di attenzione l’abbiamo ottenuta, ma le risposte sono state nulle. Certo, ora c’è un Distretto Oglio Po, chiesto da noi, ma com’è stato fatto non ci piace. Deve andare sotto Cremona, non sotto Mantova». E serve un piano d’area permanente «per parlare di sviluppo, per invertire la tendenza all’invecchiamento e all’isolamento. Questo è un territorio che ha bellissime cose da far vedere in ottica turistica, a partire dal Po».
Barcellari, che opera in ambito sanitario, consigliere comunale a Cremona, ha detto di aver vissuto «la demolizione del sistema sanitario pubblico. La Regione ha fatto disastri, ha depauperato l’Oglio Po tra punto nascita, Cardiologia, Neuropsichiatria infantile. Molto spesso dal presidio di Casalmaggiore sono costretti a mandare i pazienti a Cremona. Gli infermieri di famiglia sono presi dall’ospedale e a oggi molti sono in difficoltà perché manca un progetto. Sarebbero utili gli ambulatori infermieristici, ad esempio. Purtroppo abbiamo assistito a 28 anni di disastri nella sanità regionale. E anche per questo è arrivata l’ora di cambiare».
Piloni e Barcellari hanno prima incontrato l’amministrazione di Solarolo Rainerio, con il sindaco Vittorio Ceresini, e poi raggiunto Casalmaggiore. La sera iniziativa pubblica a Spineda, che con i suoi 599 abitanti è l’ultimo paese verso Mantova della provincia di Cremona. «È importante venire a conoscere bene anche queste realtà» ha concluso Piloni.
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