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VERSO LE REGIONALI

Terzo Polo: «Con noi invertire il declino»

Signoroni, Foderaro, D’Ambrosio e Orini: «Elezioni che riguardano il territorio, votate chi lo conosce»

Giacomo Guglielmone

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gguglielmone@laprovinciacr.it

18 Gennaio 2023 - 10:51

Terzo Polo: «Con noi invertire il declino»

Letizia Moratti, leader del Terzo Polo alle Regionali, e Palazzo Lombardia

CREMONA - «Sono elezioni regionali, ma riguardano il nostro territorio. Ed è per questo che è importante puntare su persone che lo conoscano». È questa frase del presidente della Provincia, Mirko Signoroni, a metà tra un’esortazione e un appello, a fornire il quadro in cui si delinea l’offerta politica del terzo polo a Cremona, in vista delle elezioni del 12 e 13 febbraio. Un’offerta politica che vuol essere una scossa e un modo di invertire la rotta «di fronte a un deplorevole stato di declino», per usare le parole dell’avvocato Marialuisa D’Ambrosio, uno dei candidati.

L’obiettivo è rimettere al centro, con Letizia Moratti, i temi «che faranno la differenza per la vita dei cremonesi nel corso dei prossimi anni»: infrastrutture, sanità, educazione, il rapporto scuola-lavoro, l’attenzione alle fragilità. I quattro candidati cremonesi si sono presentati nel corso dell’incontro avvenuto ieri nella sala eventi di SpazioComune, moderato da Emanuele Bergamini. Oltre a Signoroni e a D’Ambrosio, erano presenti il coordinatore provinciale di Azione, Giuseppe Foderaro, e l’ex assessore provinciale Paola Orini.

Un momento della presentazione dei candidati del Terzo Polo nella sala eventi di Spazio Comune Da sinistra, Signoroni, Orini, Bergamini, Foderaro e D’Ambrosio


Tutti e quattro i candidati hanno indicato le sfide che intendono affrontare e vincere dando ognuno ai propri interventi un taglio legato alla propria esperienza, alle proprie conoscenze, alla propria attività professionale. Foderaro, dopo una breve introduzione legata all’appartenenza politica, «tra liberalismo democratico e popolarismo sturziano», e alla «sfida lanciata da un soggetto politico nuovo», ha indicato, nell’ordine, la necessità di intervenire sui trasporti - strade, treni, ponti, il Po - sulle politiche per i giovani e per gli anziani, sulla sanità, con il nuovo ospedale «che non può essere soltanto muri», sul rapporto tra università e aziende e sul rilievo che possono avere le start up nella creazione di nuovi posti di lavoro.

Dal canto suo Orini, dirigente scolastico, ha parlato del suo impegno nell’ambito di una formazione che si caratterizza per «una politica moderata, equilibrata e impegnata», della necessità di potenziare l’istruzione tecnica di alto livello, in grado di spalancare le porte al lavoro di qualità, «a cominciare dalle eccellenze del territorio: agricoltura, meccatronica, cosmesi». Di «risposte mai arrivate dalla politica» ha parlato ancora D’Ambrosio, che ha posto l’accento sui problemi legati all’isolamento logistico della provincia («Rispetto a Milano ma anche rispetto alle altre province lombarde»), sul livello dei trasporti «indecente, con gli studenti che abitano fuori Cremona che arrivano ogni giorno a casa a metà pomeriggio, sacrificando tutte le possibili attività pomeridiane».

Da lì D’Ambrosio è partita per sottolineare la gravità della situazione per quel che concerne il degrado giovanile, realtà che tocca con mano tutti i giorni per la sua attività di avvocato e per gli incarichi presso il tribunale di Brescia, e la necessità di far incontrare di più e meglio chi cerca e chi offre lavoro. A tirare le somme è stato Signoroni, con un intervento di ampio respiro nel quale ha messo l’accento su peculiarità e problemi del territorio — «Dall’abbandono scolastico nel Cremasco alla denatalità del Casalasco» —, sulla necessità di aiutare le aziende sul fronte dell’energia e di fornire un maggior sostegno al comparto dell’agricoltura, dando le risposte che finora sono mancate e puntando sui nuovi strumenti, anche in ambito comunitario, quali, ad esempio il piano di sviluppo rurale.

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