L'ANALISI
CREMONA
08 Gennaio 2023 - 08:37
CREMONA - Dopo le torri alle porte della città, dopo gli stendardi che dalle porte dovrebbero guidare il visitatore nel cuore di Cremona, come accadeva per gli ingressi trionfali di imperatori, re e cardinali, ora è la volta delle gallerie commerciali e della loro riqualificazione: uno dei punti forti del progetto e dell’impegno di programma dell’assessore al commercio e city branding, Barbara Mandredini. Un esempio di ciò che si prospetta per Galleria del Corso e Galleria XXV Aprile, secondo il progetto di «Riqualificazione Percorsi ed Ambiti Storici», curato dall’architetto Stefano Corbari, insieme agli architetti Andrea Treu, Paolo Pugnoli, Daniele Cipeletti, Mariano Biazzi Alcantara, l’ingegner Fabio Venturini e l’artista Ettore Favini, è visibile all’interno della Galleria Kennedy. Le parti murarie sono state interessate da un restyling minimal: disegni geometrici che sono mossi dallo scorrere di un fiume stilizzato.
Le tre pareti colorate contrastano con le vetrine vuote e sporche della parte opposta, ma osserva l’architetto Corbari: «Intervenire sulle altre superfici non è stato possibile, le uniche erano le pareti in muratura. Ora siamo in attesa di capire quando potremo iniziare con l’intervento nella Galleria del Corso. I lavori dovevano iniziare a dicembre, poi lo stop dovuto alle richieste di chiarezza e confronto da parte dei residenti e dei proprietari dell’immobile. So che a breve, credo a fine mese, ci dovrebbe essere un’assemblea dei condomini per un confronto e poi, credo, si procederà».
Il progetto per ora prevede un intervento artistico sul soffitto della Galleria del Corso che ha lasciato e lascia perplessi molti dei commercianti, mentre per quanto riguarda la Galleria XXV Aprile è in cantiere un’installazione sospesa, ispirata al Po e firmata da Favini. Anche in questo caso le possibilità reali di intervento sembrano essere limitate. In più occasioni l’assessore Manfredini, sollecitata sul degrado delle gallerie commerciali della città, ha osservato: «che l’azione dell’amministrazione pubblica è limitata, ci troviamo ad agire in spazi che sono di proprietà privata e quindi è necessario che i proprietari siano d’accordo». Dunque cantiere in corso, polemiche in atto e la speranza che la rigenerazione delle gallerie non si limiti a qualche murales.
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