Bocciodromo: «Chiusura ormai prossima e inevitabile»

CREMA - «Buongiorno, vi scrivo per mettervi a conoscenza della prossima chiusura inevitabile del bocciodromo di Crema». Inizia così la mail che Guglielmo Gibelli, conduttore dell’impianto sportivo di via Indipendenza, ha inviato al Consorzio Unifib, titolare della convenzione con l’ente pubblico per la gestione fino al 2040, e per conoscenza alla Federazione e al Comitato regionale.

Alla questione delle bollette salate, già sollevata, Gibelli ne aggiunge un’altra: «Non sarà possibile mantenere attivo il servizio bar, perché l’Ats ha richiesto la planimetria aggiornata, con le altezze dei locali e i ricircoli dell’aria, obbligatori per legge. Avendo chiuso con delle pareti la zona bar, isolandola dalle due ali di corsie, manca il riciclo dell’aria». Al momento c’è una deroga temporanea, ma senza il nulla osta, l’Ats imporrà la chiusura. Gibelli torna poi a sottolineare il problema delle utenze.

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«Se il bocciodromo chiude – afferma il gestore – avrò un danno economico dai 5.000 ai 6.000 euro al mese. Ho suggerito di risolvere al più presto la questione del riscaldamento, valutando la sostituzione delle caldaie: una non è funzionante e la seconda presenta svariati problemi». Il barista chiede infine un aggiornamento sui lavori di ristrutturazione, che vanno a rilento e non aiutano a risolvere la dispersione di calore e i costi elevati delle utenze.

«Mi era stato assicurato, dopo l’ultima proroga, che la scadenza del primo lotto sarebbe stata a dicembre, ma devo constatare che i lavori non termineranno neppure a gennaio». E sempre rivolto al Consorzio Unifib, Gibelli aggiunge: «Non ho ancora visto, come da accordi, un’ispezione da parte del direttore dei lavori per valutare gli interventi svolti e la qualità degli stessi. Inoltre, attendo ancora di conoscere la lista dei lavori che saranno effettuati nel secondo lotto».

Bocciodromo, lavori a rilento e più cari

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