L'ANALISI
12 Dicembre 2022 - 09:28
CREMA - «Se non ci saranno aiuti per il pagamento delle bollette di luce e gas, il bocciodromo non potrà rimanere aperto nella stagione invernale». A lanciare l’Sos è Guglielmo Gibelli, che da luglio ha assunto la gestione dell’impianto sportivo di via Indipendenza, di proprietà comunale. Ed è proprio al Comune che Gibelli si rivolge: «L’accordo che ho con il Consorzio bocce che fa capo alla Federazione e ha in affidamento l’impianto fino al 2040 è di pagare le utenze, a me intestate, fino a un massimo di duemila euro al mese, sino a quando la ristrutturazione non sarà terminata. L’ultima bolletta della luce è stata di 870 euro e il riscaldamento mi costa 60 euro all’ora. Considerato che incasso un centinaio di euro al pomeriggio e altrettanti la sera, ma solo se c’è la gara e devo pagare due dipendenti, non sono in grado di far quadrare i conti. Anche perché il ristorante-pizzeria non è ancora stato attrezzato per via del ritardo nei lavori».
I conti sono presto fatti. La struttura ha una cubatura enorme. La ristrutturazione avrebbe dovuto portare a un efficientamento energetico, che invece è tutto da immaginare. «Hanno fatto il cappotto esterno da tre centimetri e il tetto non è coibentato — spiega il gestore — gli impianti non sono ancora stati rifatti e quindi non c’è la divisione in zone. Le porte d’ingresso lasciano passare aria e lo stesso le finestre. C’è una grande dispersione di calore. Nell’appalto ci sono 160 metri di serramenti nuovi, ma quelli da sostituire sono 260 metri». Gibelli ha esposto il problema all’attuale presidente del Consorzio Bruno Casarini, al presidente regionale della Fib Moreno Volpi e ai vertici federali. «Volpi mi ha detto, se le spese non sono sostenibili, di chiudere — confessa il gestore — come hanno fatto altri bocciodromi in Lombardia. La Fib vuole delocalizzare il Consorzio a Roma e nominare un solo referente per regione».
E il problema della sostenibilità dei costi dell’energia va di pari passo con le opere di ristrutturazione, in ritardo di due anni. «La Fib vorrebbe che l’impresa Dove di Roma chiudesse il cantiere, anche se molti lavori del primo lotto non sono ancora stati eseguiti. Finché non chiude il primo, non può fare la gara d’appalto per il secondo. Il progetto della Federazione ha molte lacune e il direttore dei lavori si è visto tre volte in due anni». Sabato c’è stato un sopralluogo da parte di Casarini e Volpi. «Dovrebbe venire un perito — informa Gibelli — per valutare i lavori fatti e i costi. Nella piastra sopraelevata dovrebbe essere realizzata una palestra, ma l’impresa non ha avuto il progetto». Di questi problemi dovranno occuparsi Consorzio, Fib e Coni, che ha finanziato l’intervento per 850 mila euro. Mentre il cantiere avanza a rilento e tra mille contestazioni, il bocciodromo rischia la chiusura. «L’impianto è frequentato da anziani — conclude Gibelli — ma anche da gruppi di disabili. Non possiamo lasciarli al freddo. O qualcuno interviene mettendo un contributo di duemila euro al mese per il periodo invernale, oppure chiudiamo».
«Avrei dovuto incontrarmi la scorsa settimana con Bruno Casarini, presidente del Consorzio che ha in gestione il bocciodromo e sta svolgendo i lavori, ma poi c’è stato un disguido. Siamo d’accordo di vederci nei prossimi giorni e spero che possa esserci anche il sindaco Fabio Bergamaschi». Walter Della Frera, consigliere comunale delegato allo Sport, è ansioso di capire cosa stia succedendo nell’impianto di via Indipendenza, dove le lamentele di sprecano: «Sapevo dei ritardi nei lavori, perché l’Ufficio tecnico del Comune è andato a controllare. Io stesso avevo avuto un confronto con Casarini e con i responsabili dell’impresa appaltatrice un paio di mesi fa. Non sapevo invece di queste difficoltà da parte del gestore, che ora vengono manifestate». Difficoltà che potrebbero portare alla chiusura del bocciodromo. «Voglio capire in che termini stia realmente la situazione e quanto sia grande il problema manifestato dall’attuale gestore. Poi riferirò alla giunta, che dovrà valutare se esista la possibilità di intervenire e di concedere degli aiuti».
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