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AREA OGLIOPO CHIESE: L'ANALISI

L’alleanza tra 40 i comuni per le imprese e il turismo

Il quadro socio-economico evidenzia la crescita dei servizi, dei posti letto e del comparto della ristorazione

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

29 Dicembre 2022 - 05:15

L’alleanza tra 40 i comuni per le imprese e il turismo

La firma di sindaci e amministratori in Regione

CASALMAGGIORE - Alla decisione di «favorire l’attrattività territoriale tramite la transizione ecologica» attraverso l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale Tematico grazie al quale quaranta comuni del territorio Oglio Po Chiese beneficeranno di speciali fondi di Regione Lombardia, si è giunti sulla base di analisi di dati che hanno «fotografato» l’area a cavallo tra le province di Cremona e di Mantova.


LE IMPRESE


Al 31 dicembre 2020, sono 9.566 le imprese attive che operano nell’area interessata. La densità imprenditoriale – ovvero il numero di imprese attive ogni cento abitanti – è pari a 9, al di sopra dei valori della Provincia di Mantova (8,6) e di quella di Cremona (7,3). «Il tessuto imprenditoriale è stato oggetto di profondi mutamenti causati dai recenti shock macroeconomici. Rispetto al 2012, emerge un decremento generalizzato nel numero di imprese attive: l’area è passata da 10.937 a 9.566 imprese (-12,5%), la Provincia di Cremona da 27.492 a 25.787 (-7,7%) e la Provincia di Mantova da 38.864 a 34.821 (-10,4%)», si legge nella relazione. Con riguardo al livello settoriale relativo al periodo 2012-2020, nella zona di pertinenza dell’Oglio Po Chiese «la più ampia flessione imprenditoriale si è verificata nel comparto delle costruzioni (- 26,2%), con a seguire l’agricoltura (-18,5%), il commercio (-11,2%) e l’industria (-12,4%). Dati del tutto in linea con i segni registrati nelle singole province».

La firma dell’accordo quadro a Milano dell’assessore agli Enti locali Massimo Sertori


SETTORI IN CRESCITA


D’altro canto, i settori economici che negli otto anni presi a riferimento hanno seguito un andamento di crescita risultano essere quelli dell’alloggio e ristorazione (+2,9%) e di «Altri servizi» (+12,1%), da ascrivere all’espansione della base imprenditoriale del comparto terziario, commercio e ricettività esclusi. Nonostante le decrescite emerse in precedenza abbiano segnalato una certa diminuzione del peso del comparto agricolo sull’economia dell’Area Oglio Po Chiese negli otto anni, la composizione economica settoriale del territorio è rimasta pressoché inalterata, con una presenza massiccia di imprese che si collocano nel settore primario e un livello di terziarizzazione che, seppur in lieve crescita, rimane ben al di sotto di quello medio provinciale.


GLI AGRITURISMI


Anche se il territorio dell’Oglio Po Chiese è vocato dal punto di vista agricolo per produzioni specializzate destinate al mercato, l'accoglienza agrituristica è comunque «un elemento complementare dello sviluppo, in quanto consente di diversificare le potenziali fonti di reddito delle aziende. In questa logica l’attività agrituristica può contribuire a fornire il supporto infrastrutturale idoneo a valorizzare le opportunità di accoglienza legate alla valorizzare dei beni storico-culturali locali, al turismo esperienziale (cammini religiosi e ciclo-turismo sportivo), fino a quello scolastico, da realizzare in collaborazione con le istituzioni locali e regionali». A marzo 2022 nel territorio dell’Oglio Po Chiese erano state autorizzate a svolgere attività agrituristica 25 aziende che si distribuivano in modo omogeneo tra 16 dei 40 comuni localizzati all’interno dell’area. La maggior parte delle strutture censite è stata autorizzata ad erogare servizi di ristorazione (21) ed alloggio (14). Tra i comuni riportati, Viadana si segnala per un particolare livello di concentrazione di agriturismi all’interno del suo territorio: poco meno di un terzo (28%) del totale territoriale. Tra le attività svolte dagli agriturismi autorizzati all’erogazione del servizio di ristorazione (prima colazione compresa) vi è anche quelle di favorire l’assaggio di prodotti di qualità (Dop e Igp) o caratteristici del territorio (tradizionali), dei primi in particolare.


L’OFFERTA RICETTIVA


L’offerta ricettiva dell’area è costituita al 2020 da 80 esercizi e — date le peculiarità naturalistiche del territorio – prevale la componente extralberghiera (75%), in linea con il dato medio delle due province (77% Cremona e 88% Mantova). Rispetto al 2013, si rileva un incremento del numero delle strutture (+15,9%) e dei posti letto (+10,0%). Tuttavia, rispetto al primo indicatore, l’aumento dell’area è decisamente inferiore a quello delle due province (+27% ciascuna), mentre, relativamente ai posti letto, il territorio presenta una performance maggiormente in linea (+6% nella provincia di Cremona e +16% in quella mantovana).

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