L'ANALISI
CREMONA: CONFINDUSTRIA E POLO LOGISTICO
01 Dicembre 2022 - 08:50
Stefano Allegri, presidente della Associazione Industriali di Cremona
CREMONA - Cremona e Mantova diventi Zona logistica: questa la richiesta avanzata al Governo, nonché la leva più importante sulla quale la Regione ha deciso di puntare per cercare di far fare all’economia locale un salto di qualità. «Se dovesse andare a buon fine, lo scenario è destinato a cambiare e molto — ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, durante il confronto con gli stakeholder della Provincia di Cremona in merito al futuro del porto —. Innanzitutto nei rapporti con l’Unione Europea avremmo un’entità nuova, un porto in piena regola, con tutte le prerogative, che si interfaccia e agisce come tale e non soltanto a livello fiscale. Si apre una gamma di possibilità anche dal punto di vista delle attività economiche. Il punto è che per dare una scossa, per fare un balzo in avanti, serve una cosa speciale. E un porto lo è».
Il tema sta a cuore al mondo industriale cremonese, come sottolinea il presidente Stefano Allegri: «La Regione Lombardia ha avviato un iter con il Ministero della coesione territoriale per l’istituzione di due zone logistiche semplificate per le aree portuali di Cremona e Mantova». E le Zls, al pari delle Zone economiche speciali (Zes), sono delle aree geografiche di dimensioni limitate all'interno delle quali sono previste particolari agevolazioni e incentivi per le aziende insediate o che devono insediarsi. La scelta di istituire una Zls a Cremona e Mantova ha richiesto una stretta collaborazione tra le istituzioni e le imprese del territorio con l’intento, per Regione Lombardia, di definirne una in pieno accordo e sinergia con le forze che vi operano. Per l’idrovia padano-veneta, che con la sua rete costituisce la principale infrastruttura fluviale del Nord Italia, il riconoscimento della Zona logistica semplificata rappresenta un’occasione epocale.
«Sicuramente — continua il presidente Allegri — questa è una grande opportunità per il nostro territorio, che può riaprire un tema sul quale l’Associazione industriali ha sempre richiamato l’attenzione restituendo centralità al fiume e al suo utilizzo. In particolare durante la presidenza di Mario Caldonazzo si fece molto riferimento alla navigabilità del Po, alla intermodalità, e quindi all’utilizzo combinato dei trasporti su gomma, ferro ed acqua. Non ultimo il progetto di una grande area industriale, quella di Tencara di un milione di metri quadrati, quale grande occasione per insediamenti industriali che attraverso l’intermodalità, ma anche la posizione baricentrica e strategica, troverebbero particolare convenienza nel collocarsi nella nostra provincia».
Il riconoscimento di Zls ha dunque grandi vantaggi, in particolare sul versante delle semplificazioni amministrative. Un ambito, quest’ultimo, potenzialmente vastissimo e che richiede un concorso di competenze e di risorse che coinvolgono Stato, Regione, Provincie ed enti locali. E che non può prescindere da una decisa accelerazione dei processi di digitalizzazione della pubblica amministrazione già in atto. «Per esprimere al meglio le potenzialità della Zls — prosegue Allegri — è necessario che Regione Lombardia ed enti locali si impegnino a lavorare in sinergia per introdurre azioni volte alla semplificazione amministrativa: alla riduzione dei costi a carico delle imprese e al supporto all’insediamento di attività economiche. Le principali semplificazioni potrebbero riguardare l’ambito urbanistico e edilizio, con particolare riguardo agli aspetti ambientali come la riduzione dei termini previsti nei procedimenti quali la valutazione di impatto ambientale, la valutazione ambientale strategica, l’autorizzazione integrata ambientale, l’autorizzazione unica ambientale, l’autorizzazione paesaggistica, le concessioni demaniali portuali. Sarebbe interessante, poi, approfondire alcuni temi critici come il regime delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali; l’applicazione non sempre omogenea della disciplina sulle terre e rocce da scavo; i vincoli urbanistici come ad esempio altezze degli edifici produttivi e dei magazzini».
Anche la previsione della zona franca doganale, a corollario della Zls, rappresenterebbe un indubbio fattore di vantaggio per l’import export extra Ue. E le Zls potrebbero poi essere destinatarie di agevolazioni fiscali: «Tra le misure proposte — spiega il presidente degli industriali –, alcune riguardano la riduzione del 50% degli oneri di urbanizzazione per le aree individuate, l’impegno a restituire il 100% di Imu in termini di contributo per i primi tre anni dall’insediamento e del 50% per i successivi due anni, la compensazione dei debiti e crediti delle imposte locali. Sappiamo ovviamente quanto la previsione delle misure fiscali sia più complessa da ottenere, ma è una strada sulla quale insisteremo». Quindi conclude: «In generale l’impatto economico e sociale sarebbe molto importante se pensiamo che una Zls potrebbe favorire l’insediamento di nuove industrie e potenziali sinergie con piccole-medie imprese, artigiani e filiere produttive del territorio. Ma anche potenziamento infrastrutturale per rendere il territorio un network più esteso, competitivo e interconnesso; aumento dell’occupazione e della produttività con riflessi sulla demografia e i consumi; recupero della capacità di attrazione anche in termini di una maggiore sostenibilità ambientale, attraverso le bonifiche e l’incremento dell’economia circolare».
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