L'ANALISI
27 Novembre 2022 - 05:00
Carattere d’animo gentile di chi è sensibile alla sorte degli altri, cerca di procurare loro tutto il benessere possibile o di evitare tutto ciò che li può fare soffrire: così l’Enciclopedia Treccani definisce la bontà, senza dimenticare il secondo significato del termine: squisitezza, gusto, sapore, tutte qualità che si abbinano al mangiar bene, ai piaceri della tavola, al bere di qualità. Non può dunque che essere questa - bontà - la parola chiave della settimana che porta dalla Festa del Torrone alle Fiere Zootecniche Internazionali, i due appuntamenti clou dell’agenda economica e turistica cremonese.
«Caro sindaco, ma quando avremo una settimana tranquilla?», ha chiesto qualcuno a Gianluca Galimberti, ieri mattina, subito dopo il taglio del nastro de «Il Bontà», la rassegna enogastronomica allestita nei padiglioni di CremonaFiere. Il primo cittadino si è fatto una risata, ricordando tutto ciò che si è svolto in città nelle ultime settimane e gli appuntamenti in divenire da qui a Natale. «Pensare che c’è chi sostiene che Cremona sia una città morta!», si è limitato a osservare.
Magari non è vivace sul piano immobiliare (ma molti più cremonesi del prevedibile stanno sfruttando l’occasione del «superbonus» per rifare le facciate di tanti palazzi della città che da tempo reclamavano un intervento di manutenzione), magari non offre ai turisti ragioni per andare oltre la toccata e fuga (ma per scoprire i segreti nascosti della città almeno una notte dovrebbe essere obbligatoria), magari in alcune giornate o in alcune ore non sarà particolarmente viva (ma quando lo è c’è sempre qualcuno che si lamenta per il disturbo della quiete…); insomma, magari non sarà perfetta, ma è innegabile che - pur fra mille difficoltà - ultimamente Cremona si stia sforzando di alzare l’asticella, scuotersi dal torpore, coltivare nuove ambizioni.
Lo stesso assessore regionale allo sviluppo economico, Guido Guidesi, in settimana l’ha spronata a pensare in grande, incontrando nella redazione de La Provincia i principali stakeholders del territorio. E fra i tanti temi toccati (formazione in linea con i bisogni delle imprese, accesso al credito, valorizzazione delle filiere, sviluppo della fiera, futuro della Camera di Commercio…) in tema di infrastrutture ha acceso un faro su un progetto cui finora neppure i cremonesi hanno mai dato l’impressione di credere più di tanto: la valorizzazione del Po come via di comunicazione green e sostenibile, attraverso il riconoscimento dei porti di Cremona e di Mantova come Zona Logistica Speciale.
Certo, di navigazione sul Grande Fiume si parla da sempre, ma - per restare in tema - finora nessuna nave è mai arrivata in porto. Ora, però, c’è il Pnrr e un’idea del genere corrisponde esattamente ai requisiti previsti dall’Unione Europea per l’erogazione di fondi straordinari, risorse economiche inimmaginabili (ancor prima che insostenibili) per le casse provinciali, regionali e perfino statali. «Se un’iniziativa del genere dovesse andare a buon fine, d’improvviso lo scenario si farebbe molto interessante», ha sottolineato Guidesi, spiegando quali ricadute positive potrebbe avere una simile infrastruttura sul territorio provinciale: se la richiesta avanzata dalla Regione Lombardia al Governo sarà accolta, ha spiegato l’assessore, nei rapporti con l’Unione Europea avremmo un’entità nuova, un porto in piena regola, che si interfaccia e agisce come tale, e non soltanto a livello fiscale.
«Con la Zona Logistica Speciale si aprirebbe un’ampia gamma di possibilità anche dal punto di vista delle attività economiche. Un’azienda di Novara che produce turbine di grandi dimensioni, per esempio, anziché puntare sul trasporto su gomma, molto dispendioso da ogni punto di vista, potrebbe decidere di realizzare nell’area del porto di Cremona un capannone in cui assemblare le proprie macchine, da spedire poi ai propri clienti su chiatte via fiume», ha immaginato Guidesi, evidenziando i vantaggi di un simile progetto in termini economici, occupazionali, di efficienza e di sostenibilità ambientale.
«Ragionateci sopra...», suggerirebbe il Governatore del Veneto, Luca Zaia, se fosse cremonese. «Per dare una scossa, per fare un balzo in avanti, serve una cosa speciale. E un porto lo è», ha ‘osato’ Guidesi. L’idea, in effetti, è intrigante le forze politiche ed economiche provinciali potrebbero provare a discuterne insieme. Per metterle le ali. O per scartarla. In entrambi i casi, non con superficialità, ma dopo averle dedicato la giusta attenzione e aver valutato tutti i pro e i contro. Anche perché, come dicono a Napoli, essere buoni è una virtù, ma essere tre volte buoni è… troppo. E ‘accà nisciun’ è fess’!
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris