L'ANALISI
25 Novembre 2022 - 05:25
CREMONA - Due ore filate di botta e risposta. Tutti i temi più «caldi» passati sotto la lente e approfonditi, alcuni da punti di osservazione differenti. E annunci significativi. A cominciare da quello che riguarda il Porto Canale, relativo al passo compiuto presso il Governo per ottenere, per Cremona e Mantova, lo status di Zona logistica speciale. E poi la situazione dei trasporti, l’internazionalizzazione, gli sforzi per ridurre la burocrazia, il sostegno al credito, le difficoltà del commercio, le noti dolenti — manifestate da più di uno dei partecipanti all’incontro — legate alla carenza di rappresentanza e a un rapporto con Milano dove a volte finiscono titubanze, idee sbagliate, forse anche qualche alibi, di fronte ai quali la posizione della Regione è netta: «Crediamo nella forza imprenditoriale dei lombardi, di tutti i lombardi. A partire dai cremonesi — è il messaggio dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi —. Siamo pronti a sostenere le idee e i giovani, tenendo conto che noi facciamo gli amministratori e loro gli imprenditori. Questa regione ha bisogno di idee e di mettere ancora di più a sistema risorse e saperi».
È stata la passione, quella di chi fa impresa, di chi ogni giorno opera sul mercato o lo analizza, e quella di chi amministra un territorio cercando di far lievitare lavoro, valore aggiunto e sviluppo, il fil rouge dell’incontro che si è svolto ieri pomeriggio presso la redazione del quotidiano La Provincia dal titolo «La Regione incontra le associazioni di categoria»: faccia a faccia i rappresentanti di tutte le principali realtà economiche locali e l’assessore regionale. Moderato dal direttore de La Provincia, Marco Bencivenga, l’incontro è iniziato con il ringraziamento, per l’accoglienza ricevuta, da parte dello stesso Guidesi («La Provincia» ha ospitato uno degli incontri che l’assessorato regionale ha pianificato in tutte le province lombarde per incrementare scambi di idee e ascolto del territorio).
Si è entrati subito nel vivo con l’intervento di Gian Domenico Auricchio, commissario della Camera di Commercio di Cremona e presidente di Unioncamere Lombardia, il quale, dopo aver ringraziato la Regione per il sostegno economico ricevuto — «Parliamo di 250 milioni di euro da inizio pandemia solo sull’accordo di programma» — negli ambiti più rilevanti quali credito, costi immediati, internazionalizzazione, ha rimarcato l’importanza del ruolo intermedio delle Camere di Commercio e delle deleghe che arriveranno dalla Regione su una serie di partite di assoluto rilievo. L’attenzione si è poi spostata sul nodo dell’accorpamento, ancora tutto da risolvere: «Abbiamo messo a terra il 94% delle risorse disponibili con uno sforzo nel quale hanno avuto un ruolo decisivo Camere di Commercio, stakeholder, visite dirette nelle aziende — ha spiegato Guidesi —. E per avere un’operatività diretta delegheremo ancora di più alle Camere, anche tramite sportelli operativi».
La questione della fusione: «Si è interrotta per il no di Pavia, che vuole la sua autonomia. Il Governo ci ha detto che la riforma deve proseguire e che gli enti camerali devono passare da tre (Cremona, Mantova e Pavia) a uno. Cremona e Mantova vogliono continuare il processo di fusione. La risposta dell’esecutivo è stata: tutti gli enti camerali si uniscono, ovunque. Allora siamo andati a vedere cosa accade nel resto del Paese e abbiamo visto che non risulta che la Sicilia faccia quel che dice il Governo. Quindi io sono pronto ad alzare la mano e a farlo presente. Quanto alla tempistica, dipende dal Governo e da quello che fa la Sicilia. Secondo il ministro nuovo, non c’è possibilità di correggere questa riforma. Io sono pessimista rispetto alla nostra richiesta, ma trovo che sia una battaglia giusta».
L’intervento di Renato Marangoni, della Libera Artigiani di Crema, sul sostegno alle piccole filiere, segnatamente quelle di nicchia, come l’arte organaria che nel Cremasco ha una antica tradizione, ha dato la possibilità a Guidesi di rivendicare attenzione e risultati in quel comparto, con la quasi totalità delle risorse legate alla progettazione in ambito comunitario utilizzate. «L’obiettivo è la flessibilità, con un utilizzo più elastico dei bandi, in modo da poter supportare ogni settore, tenendo conto delle ricadute e con un approccio che contempli tutto: università, istituti di formazione, welfare aziendale. Bisogna coinvolgere l’intero l’ecosistema e muoverci sulla base di una strategia che proceda alla velocità giusta. Si tratta di mettere insieme la visione degli imprenditori e le opportunità che sono presenti. Questa è la via maestra».
La rappresentante dell’Associazione professionisti, Bruna Gozzi (17 Ordini, Federmanager e Federfarma), ha sottolineato la necessità di coinvolgere le competenze locali nei processi decisionali che riguardano le sfide all’orizzonte, a cominciare dal nuovo ospedale e dalle infrastrutture. Qui Guidesi si è detto d’accordo sul coinvolgimento dei professionisti: «Li consideriamo alla stregua delle aziende. Diciamo loro: ti giochi la tua sfida? La Regione ti aiuta. E qui voglio fare una considerazione da ‘bassaiolo’ (Guidesi è di Codogno, ndr). A volte mi pare che quando in alcune province ci si rapporta a Milano ci sia come un calo di propositività, un adeguarsi, forse un alibi. Credo che qui serva un nuovo approccio e anche su questo stiamo lavorando».
Le valutazioni del presidente di Confartigianato Cremona, Massimo Rivoltini, hanno permesso di porre l’accento sui passi in avanti fatti nell’ultimo decennio a livello locale in particolare da un settore, l’agroalimentare, che ha portato a sinergie di assoluto rilievo con il mondo dell’università «anche grazie all’attività notevole garantita dalla Camera di Commercio».
Le considerazioni e le domande poste dal presidente dell’Ance, Carlo Beltrami, hanno indicato alcune delle più rilevanti questioni aperte. Beltrami è partito dai trasporti — l’autostrada Cremona-Mantova, l’intervento sulla rete ferroviaria — per poi arrivare ai problemi che crea il bonus 110% alle aziende che devono avere quanto spetta loro. «Il listino regionale per quanto concerne i costi degli interventi in edilizia è da rifare perché del tutto inattuale», ha incalzato Beltrami, che poi ha chiesto se è ipotizzabile un intervento della Finanziaria regionale sul nodo della cessione dei crediti.
Sulla questione del Bonus e, più in generale, del credito, Guidesi non ha usato giri di parole per illustrare il suo giudizio negativo al bonus 110% così come congegnato: «Bisogna essere credibili. Non va bene non fare nulla, ma neanche questi eccessi che comportano i problemi che vediamo. L’edilizia conta perché abbiamo bisogno di rigenerazione urbana e di risparmio energetico. Serve una progettualità strategica e bisogna far leva sull’economia circolare, sul recupero dei materiali». Guidesi ha escluso un intervento della Regione e della sua Finanziaria sulla vicenda del credito («Non ce la facciamo per vincoli giuridici»), mentre per la questione dei trasporti ha assicurato che sulla Cremona-Mantova il confronto con il Governo è aperto. «Bisogna anche tener conto — ha detto l’assessore — che quanto ai temi da affrontare, lo scenario è cambiato rispetto a dieci anni fa. Qualcosa si farà».
Il nodo del credito è stato una parte rilevante dell’intervento della presidente di Confimi Apindustria, Sonia Cantarelli, che ha anche messo l’accento sulla questione della rappresentatività. «Per le piccole e medie imprese l’accesso al credito deve essere supportato da Mediocredito centrale al 100%». La risposta di Guidesi: «Forse le banche non hanno fatto a pieno il loro ruolo. Se pensiamo che l’altro giorno la Bce ha detto loro di rientrare dei prestiti a interesse zero, si capisce che la situazione è complessa. Per quanto ci riguarda, abbiamo usato alla massima portata i programmi ‘Credito adesso’ e Confidiamo. Credo che questa sia una battaglia del Governo, probabilmente il tema dei temi». Dopo l’intervento di Gaia Fortunati, presidente Confesercenti Cremona, che ha rivendicato l’importanza ma anche le difficoltà dei «piccoli», Guidesi ha voluto chiarire che i commercianti non sono stati dimenticati. «Tutto il commercio partecipa ai nostri bandi. Tutte le filiere vengono seguite. Certo, in momenti come questi, l’impatto della macroeconomia pesa».
Sulla «troppa distanza» di Cremona rispetto ad altre realtà regionali ha posto l’accento il vice presidente vicario di Confindustria, Serena Ruggeri, che poi ha rivendicato l’energia e la vitalità del tessuto produttivo locale: «Non abbiamo distretti, ma eccellenze industriali, che adesso sono alle prese con questioni di assoluto rilievo a cominciare dall’energia e dai collegamenti. Temi su cui ci si deve misurare con Regione, Governo e Unione europea. Il Masterplan 3C resta una guida che può aiutare la provincia in questa fase delicata», ha detto Ruggeri. Parole che hanno trovato subito un riscontro in quelle di Guidesi, che ha parlato del Masterplan 3C come di uno «strumento intelligente perché offre una strategia al territorio e questo grazie all’unione di tutti i soggetti che parlano con una sola voce. Questo è fondamentale per la progettazione, al di là di chi, a livello istituzionale, rappresenta la provincia».
Sui temi della rappresentanza (un leit motiv dell’incontro) e su quelli della difesa dell’agroalimentare e dell’internazionalizzazione si è sviluppato l’intervento del presidente della Libera associazione Agricoltori Cremonesi e di Confagricoltura Lombardia, Riccardo Crotti, tutti temi raccolti dall’assessore.
«Sulla difesa dei prodotti italiani c’è piena sintonia con il nuovo Governo. Quanto agli strumenti che permettono l’internazionalizzazione — ha spiegato Guidesi —, puntiamo a coinvolgere chi è rimasto fuori dal boom dell’export che abbiamo registrato negli ultimi mesi in Lombardia. Abbiamo a disposizione strutture e un potenziale evidente. Però dobbiamo stare attenti a non duplicare le cose. A non fare lo stesso che fa un altro ente, per poter presentare agli imprenditori un pacchetto completo, senza doppioni. Detto questo, non saremo certo noi a dire a un’impresa su quale mercato deve puntare».
Sul finire, la parte più gustosa dal punto di vista strettamente politico. All’ipotesi che di qui a qualche mese il presidente della Lombardia possa essere Pierfrancesco Majorino, Guidesi ha replicato senza un’esitazione: «Il centrodestra guiderà ancora la Lombardia. Lo dice la matematica».
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